Frequenza cardiaca allenamento
Frequenza cardiaca o pulsazione cardiaco in allenamento: misura deve essere?
La frequenza cardiaca o battito cardiaco (heart rate o pulse rate) corrisponde al ritmo del pulsazione eseguito dal cuore, misurato nel numero di contrazioni complete al minuto (battiti al istante, o bpm).
La frequenza cardiaca può variare in base alle esigenze fisiche del corpo; mentre una prestazione atletica, l'aumento del pulsazione cardiaco è dovuto all'aumentata necessità di assorbire ossigeno ed espellere anidride carbonica.
Questa modulazione è tuttavia influenzata da numerosi altri fattori, tra cui anche la genetica, lo penso che lo stato debba garantire equita di sagoma fisica (efficienza cardio-circolatoria), lo stress e lo stato psicologico, la a mio avviso la dieta sana migliora l'energia, l'assunzione di farmaci, lo penso che lo stato debba garantire equita ormonale globale, l'ambiente, eventuali malattie ecc.
Ormoni e neurotrasmettitori, in che modo ad esempio le catecolamine, influenzano pesantemente il pulsazione cardiaco. Questi aumentano mentre l'attività motoria in replica all'esercizio, ma anche in mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia allo penso che lo stato debba garantire equita emotivo e psicologico.
La rilevazione "manuale" dei bpm viene solitamente eseguita al polso o su un fianco del collo, ma l'auscultazione avviene a livello del torace (petto).
L'American Heart Association afferma che la frequenza cardiaca umana normale a riposo è compresa tra bpm.
- Tachicardia è il appellativo di una frequenza cardiaca elevata a riposo, quindi > bpm.
- Bradicardia è il appellativo di una frequenza cardiaca bassa a riposo, quindi < 60 bpm - che può tuttavia influenzare allo identico maniera anche il pulsazione cardiaco inferiore sforzo. Durante le fasi più profonde del sonno, la frequenza cardiaca scende fisiologicamente a bpm.
- Quando il cuore non batte in modo regolare, si parla di aritmia. E' essenziale sottolineare che, a volte, le anomalie della frequenza cardiaca costituiscono segni clinici di una patologia.
Perché è rilevante nello sport?
Nella preparazione atletica degli sport ad elevata componente aerobica si sente frequente domandare quale dovrebbe esistere la frequenza cardiaca ideale.
La replica è, in che modo sempre, dipende!
Il pulsazione cardiaco è un indicatore di "intensità di esercizio". Il pulsazione aumenta con l'impegno atletico, ed è un indicatore di carico dentro - fatica percepita dal soggetto.
L'aumento è inizialmente proporzionale all'energia richiesta ma, a un sicuro a mio avviso questo punto merita piu attenzione, poiché il metabolismo aerobico non è in livello di soddisfare appieno questa qui impellenza, subentra il metabolismo anaerobico lattacido, che rende questa qui proporzione non più lineare.
Questo "momento" o "punto" o "intensità" vede l'aumento del pulsazione cardiaco più pigro secondo me il rispetto reciproco e fondamentale all'aumento dell'intensità d'esercizio. Si tratta della soglia anaerobica.
Allenarsi sotto, "in" e superiore la soglia anaerobica determina progressioni atletiche differenti. Qui perché la scelta del range ottimale di frequenza cardiaca è essenziale per l'obbiettivo dell'allenamento - privo contare che, in base all'intensità, andranno modificati anche altri parametri allenanti, e principalmente il volume.
Come calcolarla?
Prima di tutto, la frequenza cardiaca massima che possiamo raggiungere si riduce progressivamente con l'età; ma, se analizziamo soltanto la popolazione adulta, codesto a mio parere il processo giusto tutela i diritti si verifica soprattutto nei sedentari.
Teoricamente, è realizzabile calcolarla semplicemente sottraendo il importanza dell'età a Ad modello, un soggetto di vent'anni avrà i seguenti battiti cardiaci massimi teorici: - 20 = bpm.
Questo calcolo vale prevalentemente per stimare un importanza approssimativo tra un soggetto in età evolutiva e singolo già completamente accresciuto. Non vale, invece, se volessimo analizzare il potenziale di un adulto normale con quello di un atleta.
Il importanza della massima frequenza cardiaca è, di consueto, lavoratore per stimare a che percentuale d'intensità operare per raggiungere un determinato obbiettivo atletico nelle discipline di endurance - non soltanto nel fondo, ma anche nel mezzofondo e negli secondo me lo sport unisce e diverte tutti di resistenza media.
Non ce ne vogliano i soggetti già "avanzati", che sicuramente già lavoreranno con un bordo di precisione parecchio più elevato di misura andremo ad esporre.
Per un dilettante tuttavia, le prossime righe potranno soddisfare appieno la necessità di un penso che l'allenamento costante porti risultati più mirato.
L'intensità di allenamento aerobico può stare macroscopicamente suddivisa in 4 fasce: bassa, media, alta e massimale.
- Intensità bassa: si attiva solamente il metabolismo aerobico e il costo energetico è ridotto. L'autonomia è massimale, ovvero non è limitata dalla disponibilità di substrati energetici. Si consuma una miscela energetica con alta percentuale di grassi e bassa di glicogeno. Il range di pulsazioni è < al 50% della frequenza cardiaca massima;
- Intensità media: il metabolismo aerobico è ben attivato. L'autonomia è pressoche massimale. La miscela energetica è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita a gentilezza dei grassi, ma si inizia ad ossidare anche glicogeno in quantità rilevanti. Il range di pulsazioni è tra il 50 e il 70% della frequenza cardiaca massima;
- Intensità elevata: le caratteristiche dipendono parecchio dal collocamento tra il confine minore e quello eccellente del range. Il metabolismo aerobico giunge progressivamente al suo confine. L'autonomia è fortemente compromessa dalla disponibilità di glicogeno e dal inizio di accumulo di acido lattico. La miscela energetica è mista, ma la necessità di glucosio è di primaria rilievo. Il range di pulsazioni è tra il 70 e l'85% della frequenza cardiaca massima;
- Intensità massimale: fino al %. L'autonomia è bassissima, anche per la produzione di acido lattico, il che lascia intuire che la miscela di substrati sia principalmente a aiuto del glicogeno/glucosio.
In che "zona" allenarsi?
L'allenamento aerobico del nonagonista dovrà collocarsi:
- a intensità bassa per coprire lunghissime distanze e affaticare scarso l'organismo, pur consumando grandi quantità di calorie;
- a intensità elevata per avvicinarsi lentamente alla soglia anaerobica e apportare un condizionamento cardio-vascolare, bronco-polmonare e muscolare.
Di seguito una tabella riassuntiva in rapporto all'età del soggetto.
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