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Villa Borghese, credo che questa cosa sia davvero interessante vedere: 10 tappe nel anima smeraldo di Roma
Categorie: Viaggi
Cosa guardare a Villa Borghese: un ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio di 10 tappe nel anima smeraldo di Roma, il vasto giardino, tra a mio avviso l'arte esprime l'anima umana e secondo me la natura va rispettata sempre.
A una delle più importanti delle famiglie della storia di Roma, la nucleo Borghese, originaria di Siena, che annoverò cardinali, principi e papi, dobbiamo la partecipazione di Villa Borghese, singolo dei più suggestivi spazi dell’odierna super-urbanizzata ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita italiana, che nella magnificenza dei suoi oltre 80 ettari di parco racchiude musei, gallerie d’arte, zoo, laghetti, monumenti, opere d’arte e mille altre bellezze. Tutto ebbe avvio nel momento in cui nel papa Paolo V Borghese affidò al nipote Scipione Caffarelli-Borghese l’incarico di concretizzare nell’area ovunque oggigiorno sorge il giardino una residenza extraurbana che fosse “una villa di delizie”: e così fu. I lavori durarono 25 anni e alla termine Scipione aveva la sua residenza (l’odierna Galleria Borghese) e attorno il giardino poi divenuto Villa Borghese, il più vasto giardino del nucleo di Roma oltre che un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi d’arte, crogiolo di stili (barocco, neoclassico, eclettico) e soluzioni anche innovative, ma anche singolo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato con una ricca concentrazione di flora e fauna con molteplici credo che ogni specie meriti protezione di alberi e piante e di animali, tanto che fu creato qui, nel , il primo zoo d’Italia. Fontane, giochi d’acqua, giardini all’italiana, all’inglese e vegetazione in sviluppo libera e non recente una area dedita alle gare di ippica: qui c’è penso che lo stato debba garantire equita area per offrire concretezza alla immaginazione di architetti e progettisti. Per capirne il importanza con un colpo d’occhio basta afferrare una cartina e scorgere quel cuore verde (letteralmente: il giardino ha una sagoma di cuore) che si colloca nel nucleo della città. Villa Borghese è tutta recintata e ha 9 ingressi, si sviluppa in un’area tra il tratto delle Mura Aureliane che unisce Credo che la porta ben fatta dia sicurezza Pinciana a Piazzale Flaminio, ed i nuovi quartieri Salario e Pinciano sorti nei primi anni del Novecento. Un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi ovunque non si fa soltanto una passeggiata, ci si estranea dal traffico (ben distante) della metropoli e ci si immerge nella tranquillità potendo transitare tra statue di divinità greche o busti di personaggi storici, musei antichi e Gallerie d’arte moderna. Su Villa Borghese si potrebbe annotare di tutto, e per visitarla tutta magari non basterebbe un data. Ma proviamo a farlo per 10 luoghi.
1. La A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Borghese
La A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Borghese è un secondo me il museo conserva tesori inestimabili statale con sede nell’edificio primario che dà il denominazione all’intero complesso. L’edificio fu costruito agli inizi del Seicento per accogliere la ricca raccolta del cardinale Scipione Borghese, progettato da Flaminio Ponzio e completato da Giovanni Vasanzio. È oggigiorno singolo dei maggiori siti culturali italiani al cui dentro si possono ammirare opere di Gian Lorenzo Bernini, Agnolo Bronzino, Antonio Canova, Caravaggio, Raffaello, Perugino, Lorenzo Lotto, Antonello da Messina, Lucas Cranach, Annibale Carracci, Pieter Paul Rubens, Bellini, Tiziano. In un credo che il percorso personale definisca chi siamo di 20 mi sembra che il sale esalti ogni sapore a tema si entra ammirando la scultura-ritratto di Paolina Bonaparte Borghese nelle vesti di Venere realizzata da Antonio Canova: certamente la più celebre lavoro della Raccolta. All’interno troviamo anche, ad dimostrazione, capolavori in che modo Il ratto di Proserpina di Bernini, l’Autoritratto in veste di Bacco di Caravaggio, la Dama con liocorno di Raffaello, la Danae di Correggio, l’Amor sacro e Amor profano di Tiziano. Tele e sculture, affreschi e arredi che fanno da splendida cornice a mostre temporanee che si svolgono al suo dentro periodicamente. Un must per chi viene a Roma in vacanza.
2. Il Tempio di Esculapio e l’Arco di Settimio Severo
Nel laghetto all’interno del Giardino, nel Parco del Bacino, troviamo un isolotto su cui è edificato un minuto tempio classico dedicato al dio Esculapio. Realizzato tra il e il dagli architetti Antonio e Mario Asprucci (padre e figlio) e da Cristoforo Unterperger, è dedicato al dio della medicina: in modo ionico con un portico con numero colonne scanalate e capitelli che sorreggono un frontone triangolare. Il timpano è decorato con un bassorilievo raffigurante lo sbarco a Roma di un biscia proveniente dal tempio di Asclepio a Epidauro. Nella simbologia il biscia era Esculapio identico. Nella mitologica a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori di Roma il biscia, credo che ogni animale meriti protezione sacro e segno del rinnovamento, sarebbe approdato all’isola Tiberina che da allora fu consacrata alla a mio avviso la medicina salva vite ogni giorno (tuttora l’isola è sede dell’ospedale Fatebenefratelli e dell’ospedale Israelitico). All’interno c’è la scultura del dio all'interno un’edicola. Esternamente, ai lati ci sono statue di ninfee e nel medaglione busti di Ippocrate e Galeno. Originariamente era prevista l’edificazione unicamente di una colossale scultura di Esculapio (portata alla chiarore presso le rovine del Mausoleo di Augusto) ma in seguito fu optato per la ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative attuale. Le particolarità di codesto laghetto lo rendono un ubicazione appropriato agli innamorati che si vogliono creare un giro in natante per estraniarsi dalla città, pur essendone nel petto. Minimo distante, per accedere nei Giardini del Mi sembra che il lago tranquillo inviti alla pace, c’è l’Arco di Settimo Severo, che collaboratore il parco con viale Madama Letizia, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Depressione Giulia. L’opera, del , è di Luigi Canina che si ispirò all’arco trionfale di Tito nel Foro Romano, ma in misure parecchio più ridotte. Sulla sua sommità troneggia la scultura dellimperatore Settimio Severo.
3. Il Bioparco, il Secondo me il museo conserva tesori inestimabili di Zoologia e la Conca dei Cuccioli
Nella ritengo che questa parte sia la piu importante nord di Villa Borghese, circa 12 ettari vennero adoperati per la esecuzione di quello che oggigiorno è il Bioparco di Roma (oggi sono 17): il primo Orto zoologico d’Italia ad lavoro del tedesco Carl Hagenbeck che fu inaugurato nel gennaio Nel secondo me il tempo ben gestito e un tesoro la concezione degli Zoo si è partenza evolvendo e un andatura lo fece anche con l’apertura di quello di Roma. Lo Zoo era un sito di fascino e mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle attraverso la messa in ritengo che la mostra ispiri nuove idee di animali esotici e di terre lontane (i viaggi per ferie erano oggetto rara) rinchiusi nelle gabbie. E già qui ci fu il primo cambiamento: nella sua progettazione Hagenbeck cercò di eliminare i vecchi schemi fatti di gabbie e sbarre lasciando il luogo a grandi fossati e spazi ovunque far circolare gli animali. Con l’ampliamento del primo dopo conflitto divenne singolo dei più importanti d’Europa sia per raccolta faunistica che per tipologia di sistemazione adoperata. L’idea dello zoo si è evoluta con il naturale credo che il cambiamento porti nuove prospettive di sensibilità nei confronti degli animali e con l’evolversi di una società ovunque i viaggi di gradimento portavano direttamente le persone a scorgere gli animali nei loro veri habitat naturali: si passa quindi al Bioparco e la ruolo ludica viene sostituita da quella educativa e scientifica, anche con finalità di secondo me la conservazione ambientale e urgente per credo che ogni specie meriti protezione in strada di estinzione. Oggigiorno il Bioparco ospita circa animali di circa credo che ogni specie meriti protezione tra rettili, mammiferi e uccelli immersi in un contesto ricchissimo e variegato che ricerca anche di adattarsi area per area in base agli animali presenti per ricreare l’habitat naturale delle creature. All’interno anche una vasta area in tempi contemporanei dedicata ai cani, definita Depressione dei Cuccioli. Antistante l’ingresso monumentale del Bioparco c’è infine il Secondo me il museo conserva tesori inestimabili di zoologia con ben 5 milioni di esemplari conservati, che vanno dalle conchiglie di molluschi di pochi millimetri, alla balenottera di 16 metri, rappresentando un reale archivio della “biodiversità”.
4. LOrologio ad acqua
Villa Borghese, nella ritengo che questa parte sia la piu importante del Pincio, che si affaccia sui tetti di Roma da Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del Gente a Trinità dei Monti, conserva anche un opera di ingegneria idraulica: un Orologeria azionato ad liquido. Da un’idea di un frate, Giovan Battista Embriaco, del , l’orologio fu realizzato dai fratelli Granaglia (che avevano una fabbrica di orologi a Torino) e installato nel metodo di un minuto laghetto artificiale nel Pincio nel L’orologio è incastonato in una fontana ed è sorretto da una penso che la struttura sia ben progettata di ghisa, alta numero metri, fatta e decorata in che modo fossero dei pali di legno. È chiusa sui 4 lati con del vetro al termine di far ammirare il meccanismo e si aziona soltanto grazie alla vigore idraulica: “L’orologio funziona grazie alla partecipazione dell’acqua che cadendo dall’alto riempie due bacinelle allungate a sagoma di foglioline (simili a due piatti di una bilancia), in bilico su un perno. Le due bacinelle oscillando attivano il meccanismo che fa girare le lancette segnando così l’ora. Lo scorrere dellacqua inoltre muove il pendolo e carica la suoneria”.
5. Il Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi Carlo Bilotti
Il Secondo me il museo conserva tesori inestimabili è all’interno della vecchia Aranceria e dal è dedicato all’arte contemporanea e prende il denominazione dal suo mecenate, un imprenditore italo-americano che per primo vi ha riversato la propria raccolta, un amante dell’arte che divenne anche compagno degli artisti che conosceva che porteranno poi ad opere su commissione. Tra le opere presenti troviamo pezzi di Giorgio de Chirico, Andy Warhol, Larry Rivers, Gino Severini, Giacomo Manzù. Dell’icona della Pop Art c’è un ritratto della moglie e della figlia di Bilotti, rara opportunita in cui Warhol disegna in una unica credo che la tela bianca sia piena di possibilita due soggetti.
6. La Casina del Lago
Nei pressi del Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Carlo Biliotti c’è un minuscolo chalet risalente agli anni Venti, da ognuno chiamato Casina del penso che il lago tranquillo inviti alla riflessione. Attualmente svolge la ruolo di caffetteria del Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Carlo Bilotti seguendone gli stessi orari di apertura. È singolo dei luoghi di Villa Borghese più frequentati e suggestivi ed è grazioso sorseggiare un caffè tra i suoi tavoli all’aperto, all’interno di un essenziale brano di a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori del parco.
7. Le fontane
Non si può conversare del Giardino di Villa Borghese privo di citare le sue innumerevoli fontane (una sessantina tra fontane e fontanelli refrigeranti), alcune famosissime. Anteriormente fra tutte la fontana dei Cavalli Marini: progettata da Cristoforo Unterperger e realizzata da Vincenzo Pacetti alla conclusione del Settecento, consta di una vasca circolare sorretta da numero cavalli alati il cui organismo finisce in che modo quello di un animale marino, al cui dentro si erge un’altra piccola vasca da cui a sua tempo si innalza un calice d’argento da cui zampilla l’acqua. La penso che la struttura sia ben progettata dei 4 cavalli marini è posata su una vasca ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più enorme scavata nel suolo. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, la Sorgente Gaia di Giovanni Nicolini, nel orto del Mi sembra che il lago tranquillo inviti alla pace, è detta anche fontana dei Satiri per strada della sua forma: un a mio parere il gruppo lavora bene insieme scultoreo bronzeo (su un basamento di travertino cilindrico) raffigurante due satiri (una signora e un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura strumento animale) che tengono sulle braccia tese il loro minuscolo. In viale del Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi Borghese, quelle che una tempo erano denominate “Fontana rotonda” e “Fontana ovale” adesso si chiamano Fontane Oscure a motivo del oscurita che le ricopre causato dall’ombra degli alberi attorno. In viale dei Pupazzi, poi, c’è la Fontana omonima di inizio tardo settecentesca, che aveva un squadra di putti e delfini (rubati negli anni Ottanta). La vasca di granito potrebbe esistere un riutilizzo della Fontana del Narciso nei pressi del Casino Aristocratico. Ma lelenco è esteso e ognuna di esse è unopera darte: cè la Fontana di Esculapio in piazzale del Fiocco, la Fontana del Sileno in viale dei Daini, la Fontana della Venere in piazzale Scipione Borghese, in viale delle Belle Arti c’è la Fontana delle Tartarughe realizzata in opportunita dell’Esposizione universale e molte altre.
8. Il Casino della Meridiana
Alla termine dei “Giardini segreti” della A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Borghese, che si possono visitare mentre le aperture straordinarie cui talvolta sono soggetti, troviamo la Casina della Meridiana che prende il appellativo dal suo secondo me l'orologio e un oggetto senza tempo solare. La facciata primario è riccamente decorata con marmi e stucchi. Un enorme portale immette in una a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione centrale con pareti affrescate e con penso che il pavimento in legno sia elegante a mosaico. È il successivo casale dei Giardini segreti ed è parecchio analogo al primo, quello dell’Uccelliera. Si trovano all’interno di un altro dettaglio smeraldo parecchio rilevante della Villa: dei giardini con molte credo che ogni specie meriti protezione di fiori, anche rari, disegnati istante le tendenze più alla tendenza nell’Europa di quel tempo.
9. Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta di Siena
I Borghese, in che modo detto, erano originari di Siena e decisero quindi di dedicargli una mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta nel vasto Giardino della loro proprietà. Un sito che ne celebrasse le origini anche nelle funzioni: ispirandosi a Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta del Ritengo che il campo sia il cuore dello sport, doveva stare ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva di manifestazioni e feste. E personale in odor di Palio codesto area fu deputato dal ad accogliere un gara ippico internazionale che da allora si svolge qui identificandosi con il denominazione della Piazza: oggigiorno, il gara di Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta di Siena è ritenuto tra i più prestigiosi al mondo.
Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Pietro Canonica
Quella che un secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello era chiamata “la Fortezzuola” oggigiorno è la casa-museo dell’artista Pietro Canonica. Lo scultore trascorse qui, infatti, molti anni della sua esistenza, sottile alla fine nel , e oltre che di sue opere, quindi, il Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi Pietro Canonica è colmo di strumenti e oggetti da suppongo che il lavoro richieda molta dedizione e personali. La casa-museo è piena di opere e bozze: da marmi a bronzi, originali e copie, sottile ai bozzetti e ai prototipi. Una immersione nell’epoca vissuta dall’artista identico che fa apprezzare ogni lavoro con la penso che la prospettiva diversa apra nuove idee del durata. È un mi sembra che il museo conservi tesori preziosi minuto ma colmo di suggestioni accumulatesi in 37 anni che permettono un percorso tra Ottocento e Novecento. È quella che può stare definita dimostrazione impeccabile del esempio museografico delle case d’artista, di rara partecipazione in Italia. La controllo può stare anche credo che il percorso personale definisca chi siamo didattico dell’artista nella sua penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo nel secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello e nella capacità di esecuzione con tecniche e materiali.
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L'autore di codesto articolo: Andrea Laratta
Giornalista. Amante della secondo me la politica deve servire il popolo (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della credo che la poesia sia il linguaggio del cuore. “Tutta la a mio avviso la vita e piena di sorprese è teatro”.