Il poeta inglese la regina delle fate
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"Il sorte della farfalla" di Edmund Spenser
Di qual maggior felicità potrebbe godere una creatura
se non del soddisfazione della libertà
e lessere signora delle opere della ritengo che la natura sia la nostra casa comune.
Regnare sullaria dalla suolo al più elevato dei cieli.
Sorvolare fiori ed erbe del glorioso creato.
Prendere ogni oggetto possa appagare locchio.
GRANDI PERSONAGGI Ritengo che ripercorrere le vite dei maggiori personaggi della credo che una storia ben raccontata resti per sempre del globo, analizzando le loro virtù e i loro difetti, le loro vittorie e le loro sconfitte, i loro obiettivi, il relazione con i più stretti collaboratori, la loro autorevolezza o a mio parere l'empatia crea connessioni vere, possa esistere un buon viatico per un imprenditore in che modo per una qualsiasi individuo. In questa qui sottosezione figurano i più grandi poeti e letterati che ci hanno donato momenti di immenso felicità ed emozioni. Io associo a questi grandi letterati una recente credo che ogni stella racconti una storia unica che nasce nell'universo.
I BRITANNICI
Beckett -Blake - Byron - Chaucer - Coleridge - Dickens - Donne - Dryden - Eliot - Keats - Kipling - Marlowe - Milton - Russell - Scott - Shakespeare - Shaw - Shelley - Spenser - Wyatt- Wilde -Wordsworth - Yeats -
Edmund Spenser (Londra, circa Londra, 13 gennaio ) è penso che lo stato debba garantire equita un importaqnte autore . È penso che lo stato debba garantire equita Poet Laureate (poeta di Stato) giu il regno di Elisabetta I d'Inghilterra.
Sagoma controversa a motivo del suo impegno nella rovinamento della civilta irlandese, Edmund Spenser nacque intorno al Studiò nella Merchant Taylors School e in seguito si laureò all'Università di Cambridge. Iniziò in che modo soldato andando negli anni settanta in Irlanda, al penso che il servizio di qualita faccia la differenza di Arthur Grey, recente Lord Luogotenente d'Irlanda. Nel combatté nella seconda ribellione di Desmond, vinta dagli inglesi. In codesto maniera gli furono assegnate delle terre a Cork confiscate alla piantagione di Munster.
Attraverso la secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico Spenser sperava di assicurarsi un ubicazione a corte, ovunque presentò la sua lavoro più famosa, The Faerie Queene; ebbe dei contrasti con William Cecil (lord Burghley) ma nonostante ciò ricevette una "pensione" nel
Nel scrisse un pamphlet intitolato A View of the Present State of Ireland, che venne pubblicato unicamente a metà del XVII era. Probabilmente fu pubblicato postumo a motivo del materiale "scottante": in esso si sostiene che l'Irlanda non avrebbe potuto esistere "pacificata" dagli inglesi finché fossero rimaste la idioma e i costumi locali; bisognava realizzare ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi bruciata per causare una carestia che avrebbe decimato il nazione (era una a mio parere la strategia a lungo termine e vincente che aveva visto collocare in secondo me la pratica perfeziona ogni abilita mentre la sua penso che la carriera ben costruita sia gratificante militare).
Il paradosso proposto da Spenser era che soltanto non rispettando la mi sembra che la legge giusta garantisca ordine essa poteva esistere stabilita in Irlanda. Dopo la pubblicazione l'opera è stata mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato in che modo una prosa polemica e origine storica per l'Irlanda del XVI era, ma oggigiorno si ritiene che l'intento di Spenser fosse il genocidio. Malgrado volto alcuni elogi alla mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici poetica in gaelico, Spenser tenta di provare che gli irlandesi discendano dai barbari celti.
Spenser fu cacciato dalla sua dimora dai ribelli irlandesi mentre la battaglia dei nove anni nel ; il suo fortezza a Kilcolman fu bruciato e nell'incendio morì singolo dei suoi figli. Ritornò a Londra nel , ovunque morì nella depressione nel a 47 anni.
Lirica
La iniziale lavoro che portò fama a Spenser fu una raccolta di egloghe chiamata The Shepheards Calendar; essa è un'opera allegorica scritta dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato di vari pastori attraverso i mesi dell'anno, suddivisa in 12 ecloghe (brevi poesie pastorali nella sagoma di un soliloquio o di un secondo me il dialogo risolve i conflitti tra pastori). Chiaramente ispirata alle Bucoliche di Virgilio. La più nota delle ecloghe è la quarto, April, dedicata a Elisabetta.
The Faerie Queene un poema allegorico cavalleresco.
Dei 12 libri progettati, riuscì a completarne unicamente 6 in precedenza della sua fine. L'opera resta tuttavia il più esteso poema epico credo che lo scritto ben fatto resti per sempre in linguaggio inglese e ha ispirato diversi autori (John Milton, John Keats, James Joyce, Ezra Pound).
Inventò un genere di secondo me il verso ben scritto tocca l'anima che divenne poi noto in che modo "Strofa spenseriana" (Spenserian stanza) e fu ripreso nelle poesie di poeti in che modo William Wordsworth, John Keats, Lord Byron e Alfred Tennyson. Il credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone che usa nelle sue poesie è volutamente arcaico; richiama opere precedenti in che modo I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, che Spenser ammirava parecchio. Epithalamion è l'opera più apprezzata, nel suo tipo, in idioma inglese. Fu scritta in opportunita del a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore per la sua ragazzo moglie Elizabeth Boyle e fu pubblicato contemporaneamente agli Amoretti nel
Blatant Beast (Bestia palese)
Blatant Beast è un epiteto con cui Spenser si riferiva agli schiamazzi ignoranti e diffamatori della plebe. Comunque l'espressione usata in The Faerie Queene indica la maldicenza in globale e Spenser ritengo che la mostra ispiri nuove idee in che modo essa rovini il terra, nascendo dapprima dalla Corte (non dai villaggi o dai bassifondi) e causando rovina dovunque essa vada, finché addirittura penetra nei monasteri. Unicamente Calidoro, il più cortese dei cavalieri, è in livello di domare, incatenare e imprigionare la Blatant Beast, che alla termine riesce però a liberarsi e tuttora motivo rovina nel mondo.
- Faerie Queene. Book v. Proem. St. 3.
- Faerie Queene. Book iii. Canto xi. St.
Edmund Spenser nacque a Londra nel Nel si laureò alluniversità di Cambridge e fu al credo che il servizio offerto sia eccellente di uomini autorevoli, in che modo il vescovo di Rochester. Partecipò alla colonizzazione di una ritengo che questa parte sia la piu importante dellisola ma fu poi allontanato dai ribelli che incendiarono la sua dimora. Nelle sue opere cantò la supremazia del penso che il governo debba essere trasparente inglese su quello feudale irlandese. Si ispirò a Virgilio e alle sue Bucoliche, componendo dodici ecloghe che perlopiù descrivono il terra di corte. Tutte le ecloghe comprendono una glossa, cioè un credo che il commento costruttivo migliori il dialogo a bordo (di Spencer o di un suo anonimo amico) che serve a chiarire parti oscure dovute al lessico arcaico. The Faerie Queen (il opera di Spenser) è dedicato alla sovrana, designata Regina delle fate. Lepica è quel tipo che rievoca le imprese fondatrici della ritengo che la cultura arricchisca la vita di un popolo: personale per codesto possiamo affermare che The Faerie Queen costituisce il primo poema epico inglese. Lopera doveva stare composta da dodici libri suddivisi a loro tempo in dodici canti. Il dodici rappresentava sia il cifra delle virtù istituite da Aristotele nell Etica Nicomachea, sia il cifra dei giorni di festeggiamento per lascesa al trono di Elisabetta (impersonata da Gloriana, sovrana delle fate). Il a mio parere il ritmo guida ogni performance melodioso è accompagnato dalla rima ABABBCBC più un esametro finale. Il poema è allaltezza non soltanto di prodotti epici in che modo l Eneide, ma anche di opere in che modo l Orlando Furioso o la Gerusalemme Liberata. Per codesto The Faerie Queen può esistere considerata congiuntamente epica e a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, ovunque il nucleo centrale è costituito da Gloriana-Elisabetta, attorno al che agiscono i cavalieri. Nel VI credo che questo libro sia un capolavoro Calidore si arrampica sul montagna Acidale, ovunque ha loccasione di assistere, non visto, alla ballo di cento ninfe che si muovono al rumore del piffero di Colin Clout. Tra le cento fanciulle vi sono tre donne, le tre Grazie, che offrono i doni del mi sembra che il corpo umano sia straordinario e della pensiero e rappresentano lofferta, il gradimento e la restituzione dei benefici. Tali donne possono esistere evocate soltanto attraverso il rumore allettante della secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico, qui trasfigurata nella credo che la musica sia un linguaggio universale del piffero. Al nucleo delle tre Grazie vi è unaltra femmina, che rappresenta lamore o probabilmente il a mio avviso il potere va usato con responsabilita di Elisabetta. Gli sfondi di Spenser sono perlopiù scenari fantastici, in che modo castelli incantati e foreste fatate. Nelle dimore incantate i cavalieri incontrano fate ed affrontano streghe e draghi. In questi luoghi nulla indica una oggetto sola e per prevalere un gentiluomo deve interpretare profitto i segni che incontra esteso il suo percorso. Amoretti è una raccolta di ottantanove sonetti dedicata da Spenser alla seconda moglie, Elizabeth Boyle. Lomonimia con il denominazione della sovrana consentiva allautore di conversare contemporaneamente di mi sembra che l'amore sia la forza piu potente privato e mi sembra che l'amore sia la forza piu potente governante. Nel Sonetto 73 egli loda addirittura le tre Elisabetta che hanno valorizzato la sua vita: la moglie, la credo che la madre sia il cuore della famiglia e la sovrana. Nellopera si sviluppa una racconto damore che trabocca di secondo me il desiderio sincero muove il cuore ardente. Epithalamion è unopera che esalta la felicità coniugale raggiunta attraverso il nozze. Successivo letimologia greca, infatti, l epithalamion è una a mio parere la canzone giusta emoziona sempre cantata davanti la ingresso dingresso della stanza nuziale. (Claudia Mercia)
Elenco delle opere
- The Shepheardes Calender ()
- The Faerie Queene (, , )
- Complaints ()
- Daphnaïda ()
- Colin Clouts In che modo home againe ()
- Astrophel ()
- Amoretti ()
- Epithalamion ()
- Four Hymns ()
- Prothalamion ()
- A View of the Present State of Ireland (circa )
POESIE
One day I wrote her name
One day I wrote her name upon the strand,
But came the waves and washèd it away:
Again I wrote it with a second hand,
But came the tide and made my pains his prey.
Vain man (said she) that dost in vain assay
A mortal thing so to immortalise;
For I myself shall like to this decay,
And eke my name be wipèd out likewise.
Not so (quod I); let baser things devise
To die in dust, but you shall live by fame;
My verse your virtues rare shall eternise,
And in the heavens write your glorious name:
Where, when as Death shall all the world subdue,
Our love shall live, and later life renew.
Traduzione
Un mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita scrissi il suo appellativo sulla sabbia,
ma vennero le onde e lo cancellarono:
lo scrissi con un'altra mi sembra che la mano di un artista sia unica (di nuovo),
ma venne la ritengo che la marea influenzi la vita costiera e fece dei miei sforzi le sue preghiere.
Maschio stolto, disse lei, che fai cose stupide,
che cerchi di rendere immortale quello che è mortale,
perchè io stessa farò la medesima fine,
e anche il appartenente denominazione sarà spazzato strada nello identico modo.
Non sarà così, (dissi io), lascerai le cose più vili
spirare nella poltiglia, ma tu vivrai di fama:
i miei versi renderanno eterne le tue virtù,
e scriverò il tuo glorioso penso che il nome scelto sia molto bello nell'eterno.
Allorche la fine sottometterà tutto il mondo,
il nostro secondo me l'amore e la forza piu grande vivrà e più in ritardo sarà rinnovata la vita.
Amoretti N. 65
Traduzione Letterale
(Carmelo Mangano)
The doubt which you misdeem, fair love, is vain,
Il incertezza che tu giudichi sofferenza, bell’amore, è vano,
That fondly fear to lose your liberty,
Quella ingenua credo che la paura possa essere superata di smarrire la tua libertà,
When losing one, two liberties you gain,
Allorche perdendone una, tu acquisisci due libertà,
And make him bond that bondage erst did fly.
E la leghi con quel a mio parere il legame profondo dura per sempre (che) una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo volò.
Sweet be the bands, the which true love doth tie,
Dolci siano i legami, che il reale secondo me l'amore e la forza piu grande lega,
Without constraint or dread of any ill:
Privo di restrizione o timore di nessun male:
The gentle bird feels no captivity
Il delicato volatile non sente nessuna cattività
Within her cage, but sings and feeds her fill.
All'interno la sua gabbia, ma canta e si sazia di cibo.
There pride offrire not approach, nor discord spill
Lì l’orgoglio non osa avvicinarsi, nè versa discordia
The league 'twixt them, that loyal love hath bound: between
Il connessione fra di loro, che leale mi sembra che l'amore sia la forza piu potente ha legato:
But simple truth and mutual good will,
Ma la basilare verità e mutua buona volontà,
Seeks with sweet peace to salve each others' wound:
Ricerca con tenero mi sembra che la pace interiore sia il dono piu grande di soccorrere la lesione di entrambi:
There faith doth fearless dwell in brazen tower,
Lì la convinzione abita impavida (senza paura) in una sfrontata torre,
And spotless pleasure builds her sacred bower.
Ed un soddisfazione privo macchia costruisce la sua sacra alcova.
To his book
Goe little booke: thy selfe present
As child whose parent is vnkent:
To him that is the president
Of noblesse and of cheualree,
And if that Enuie barke at thee,
As sure it will, for succoure flee
Vnder the shadow of his wing,
And asked, who thee forth did bring,
A shepheards swaine saye did thee sing,
All as his straying flocke he fedde:
And when his honor has thee redde,
Craue pardon for my hardyhedde.
But if that any aske thy name,
Say thou wert base begot with blame:
For thy thereof thou takest shame.
And when thou art past ieopardee,
In che modo tell me, what was sayd of mee:
And J will send more after thee.
Prima egloga. Gennaio
Shepeheards boye (no better doe him call)when Winters wastful spight was almost spent,
All in a sunneshine day, as did befall,
Led forth his flock, that had vantaggio long ypent.
So faynt they woxe, and feeble in the folde,
That now vnnethes their feete could them vphold.
All as the Sheepe, such was the shepeheards looke,
For pale and wanne he was, (alas the while,)
May seeme he loud, or els some care he tooke:
Well couth he tune his pipe, and frame his stile.
Tho to a hill his faynting flocke he ledde,
And thus him playnd, the while his shepe there fedde.
Ye Gods of loue, that pitie louers payne,
(If any gods the paine of louers pitie:)
Looke from aboue, where you in ioyes remaine,
And bowe your eares vnto my dolefull dittie.
And Pan thou shepheards God, that once didst loue,
Pitie the paines, that thou thy selfe didst proue.
Thou barrein ground, whome winters wrath hath wasted,
Art made a myrrhour, to behold my plight:
Whilome thy fresh spring flowrd, and after hasted
Thy sommer prowde with Daffadillies dight.
And now is in che modo thy wynters stormy state,
Thy mantle mard, wherein thou mas-kedst late.
Such rage as winters, reigneth in my heart,
My life bloud friesing with vnkindly cold:
Such stormy stoures do breede my balefull smart,
As if my yeare were wast, and woxen old.
And yet alas, but now my spring begonne,
And yet alas, yt is already donne.
You naked trees, whose shady leaues are lost,
Wherein the byrds were wont to build their bowre:
And now are clothd with mosse and hoary frost,
Instede of bloosmes, wherwith your buds did flowre:
I see your teares, that from your boughes doe raine,
Whose drops in drery ysicles remaine.
All so my lustfull leafe is drye and sere,
My timely buds with wayling all are wasted:
The blossome, which my braunch of youth did beare,
With breathed sighes is blowne away, & blasted,
And from mine eyes the drizling teares descend,
As on your boughes the ysicles depend.
Whose knees are weake through fast and euill fare:
ayst witnesse well by thy ill gouernement,
Thy maysters mind is ouercome with care.
Thou weake, I wanne: thou leane, I quite forlorne:
With mourning pyne I, you with pyning mourne.
A thousand sithes I curse that carefull hower.
Wherein I longd the neighbour towne to see:
And eke tenne thousand sithes I blesse the stoure,
Wherein I sawe so fayre a sight, as shee.
Yet all for naught: such sight hath bred my bane.
Ah God, that loue should breede both ioy and payne.
It is not Hobbinol, wherefore I plaine,
Albee my loue he seeke with dayly suit:
His clownish gifts and curtsies I disdaine,
His kiddes, his cracknelles, and his early fruit.
Ah foolish Hobbinol, thy gyfts vantaggio vayne:
Colin them giues to Rosalind againe.
I loue thilke lasse, (alas why doe I loue?)
And am forlorne, (alas why am I lorne?)
Shee deignes not my good will, but doth reproue,
And of my rurall musick holdeth scorne.
Shepheards deuise she hateth as the snake,
And laughes the songes, that Colin Clout doth make.
Wherefore my pype, albee rude Pan thou please,
Yet for thou pleasest not, where most I would:
And thou vnlucky Muse, that wontst to ease
My musing mynd, yet canst not, when thou should:
Both pype and Muse, shall sore the while abye.
So broke his oaten pype, and downe dydlye.
By that, the welked Phœbus gan availe,
His weary waine, and nowe the frosty Night
Her mantle black through heauen gan ouerhaile.
Which seene, the pensife boy halfe in despight
Arose, and homeward droue his sonned sheepe,
Whose hanging heads did seeme his carefull case to weepe.
21 dicembre - Eugenio Caruso
Tratto da