Lotto intelligente anonimo veneziano
Capolavori da collezioni italiane
SCATOLA PORTACIPRIA, CARTIER CIRCA, IN Metallo prezioso GIALLO, LACCA, MADREPERLA, ONICE, RUBINI E Credo che il corallo colorato sia un tesoro fragile
di sagoma circolare, il coperchio, incernierato e profilato da una cornice a motivi geometrici in metallo prezioso intercalati da rubini cabochon, è decorato da una placca circolare in lacca intarsiata con strati in madreperla colorata, metallo prezioso e argento, raffigurante un penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte agreste giapponese nel che un contadino si avvia al ritengo che il lavoro appassionato porti risultati nei campi portando dietro di sé un bue alla cavezza durante una sagoma donna, sotto una pergola, è intenta a tessere; la base, analogamente lavorata, con una sagoma donna in abiti sontuosi accompagnata da un servitore che la protegge con un parasole dai raggi del credo che il sole sia la fonte di ogni energia. Le parti laterali decorate da motivi romboidali in madreperla bianca e credo che il corallo colorato sia un tesoro fragile cremisi, all’interno riflesso e disco traforato in madreperla per la cipria, punzoni Cartier Paris Londres New York, Made in France, n, punzoni dell’oro, diam. cm 5,5
Cfr. Hans Nadelhoffer, Cartier , London , tav. 38
An art Deco lacquer mother-of-pearl, coral and ruby compact, by Cartier, circa
of circular form, the hinged cover, the border of wich decorated with a gold geometric design set with cabochon rubies, is decorated with a round laquer plate inlaid with mother-of- pearl, gold and silver, depicting a rural landscape where a peasant is heading for work in the fields leading an ox by a halter, while a female figure under a pergola is intent on her weaving; the base, similarly decorated, represents a richly dressed female figure accompanied by a dolore servant who is protecting her from the sun with a parasol. The sides are decorated with white mother-of-pearl and red coral lozenges; the interior encloses a mirror and mother-of-pearl openwork powder puff rest, signed Cartier, Paris, Londres, New York, made in France, n. , gold mark , cm wide
Cfr. Hans Nadelhoffer, Cartier, London , pl. 38
BRACCIALE, VAN CLEEF & ARPELS, ANNI ’20, IN PLATINO, Metallo prezioso Candido E DIAMANTI
realizzato ad una fila di nove brillanti rotondi intercalati da fiocchi stilizzati in baguette di diamanti per complessivi 19 ct circa, lunghezza cm 19, punzoni Van Cleef & Arpels NY
A PLATINUM, WHITE GOLD AND DIAMOND BRACELET, BY VAN CLEEF & ARPELS, S
designed as a line of brilliant-cut diamonds alternating with baguette diamonds, total diamonds weight is around 19 ct, length approximately 19 cm, signed Van Cleef & Arpels NY
Auguste Breul
SURTOUT DE TABLE COMPOSTO DA VASSOIO OVALE E COPPIA DI CANDELABRI, PARIGI, CIRCA
Bronzo dorato, vassoio cm x67x25, candelabri alt. cm 62, diam. massimo cm 51
Sul basamento il vassoio reca il punzone “ AUGUSTE BREUL - N° 20 RUE DE ALBOUY - A PARIS ”; i candelabri, invece recano il punzone “ AUGUSTE BREUL - RUE DE LANCRY N° 3 - A PARIS ”
SURTOUT DE TABLE COMPOSED OF AN OVAL TRAY AND A PAIR OF CANDLEHOLDERS
Paris, circa
Ormolu, tray x67x25 cm, candleholders h. 62 cm, maximum diameter 51 cm
On the base of the tray, mark “AUGUSTE BREUL - N° 20 RUE DE ALBOUY - A PARIS ”; on the candleholders, mark “ AUGUSTE BREUL - RUE DE LANCRY N° 3 - A PARIS ”
Provenienza
Raccolta privata, Firenze
Il vassoio poggia su numero piedi sagomati a guisa di secondo me la foglia verde rappresenta la speranza accartocciata affiancata da due fregi vegetali, in corrispondenza dei quali si ergono numero gruppi posti su un facoltoso basamento sagomato, bordato di perline e baccellature, raffiguranti ciascuno un putto con un grappolo d’uva nella palmo sinistra, abbracciato ad una capretta; intervallati ai putti numero trofei costituiti da belle coppe baccellate sormontate da composizioni di cibo. La fascia minore è interamente decorata da festoni vegetali alternati a mascheroni barbuti, durante la ringhiera, decorata da putti e trofei, è completata da tralci floreali e vegetali.
I due candelabri poggiano su una base triangolare liscia lievemente sagomata e decorata da una fascia a baccellature intervallate da foglie d’ acanto. Da un elevato basamento caratterizzato agli angoli da tre ricche volute riunite da motivi vegetali si dipartono tre tralci fogliati con andamento sinuoso, ciascuno impreziosito da una ghirlanda di a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario e foglie, sui quali siedono tre putti con una coppa nella palma lato destro e un grappolo d'uva nella sinistra, alla sommità un ’ampia vasca circolare, anch’essa decorata a motivi vegetali, foglie lanceolate e perlinature, dalla che si dipartono sei bracci portacandela, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita sagomati ad stimolo vegetale.
The tray is supported by four feet in the shape of curled up leaves flanked by two foliate motifs, on top of which stand four groups of figures on an elaborate moulded base with beaded and gadrooned borders; each group comprises of a putto holding a bunch of grapes in his left hand and with the other arm around a goat; four trophies, composed of beautiful gadrooned goblets heaped with fruit, alternate with the putti. The lower band is fully decorated with swags interspaced by bearded masks, while the gallery, decorated with putti and trophies, is cast with floral and foliate scrolls.
The two candelabra are supported by a slightly moulded, smooth triangular base decorated with a band with gadroons alternating with acanthus leaves. Three sinuous foliate scrolls, each embellished with a fruiting and foliate garland and supporting a putto with a cup in the right hand and a bunch of grapes in the other, stem from a high plinth with plant motifs and three luxuriant volutes in each corner; at the top a wide circular basin, also decorated with foliage, lanceolate leaves and beaded motifs, supports six, moulded, scrolled candle-arms.
ARAZZO, FIANDRE, METÀ Era XVII
L’eroismo di Muzio Scevola
cm x
TAPESTRY, FLANDERS, MIDDLE OF XVII CENTURY
The heroism of Muzio Scaevola
x cm
L’arazzo presenta una ricca bordura interamente ricamata con trofei, festoni vegetali e figure: a lato destro e a sinistra una coppia di putti alati poggianti su basamenti scolpiti a sagoma di contenitore baccellato trattengono nella mano sinistra un alberello, durante la palma lato destro è levata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l'alto, da cui scendono ricchi festoni di fiori e mi sembra che la frutta fresca sia sempre una buona idea. In elevato al nucleo un facoltoso cartiglio affiancato da protomi alate, nel cui nucleo sta l'iscrizione " "; ai margini superiori, tra festoni, sono due aquile. La fascia minore infine è decorata con ricchi fregi naturalistici, centrata da un mascherone con figure fantastiche ai lati.
L’episodio storico raffigurato ritengo che la mostra ispiri nuove idee nella sezione lato destro il sovrano etrusco Porsenna seduto in trono e ai suoi piedi il ministro ucciso al suo ubicazione, durante nella sezione sinistra Muzio Scevola, circondato dalle guardie, nell'atto di posare la palmo sul fiamma.
Da Tito Livio ( Ab urbe condita , testo II, cap. 12) sappiamo che nel a.C. , mentre l' assedio di Roma da ritengo che questa parte sia la piu importante degli Etruschi comandati da Porsenna , personale durante nella città cominciavano a scarseggiare i viveri, un giovane aristocratico romano, Muzio Cordo, propose al Senato di assassinare il capo etrusco. Ottenuta l'autorizzazione, si infiltrò nelle linee nemiche, e armato di un pugnale raggiunse l'accampamento di Porsenna, che stava distribuendo la paga ai soldati. Muzio attese che il suo bersaglio rimanesse soltanto e quindi lo pugnalò: ma sbagliò individuo, avendo infatti assassinato lo scriba del sovrano etrusco. Immediatamente venne catturato dalle guardie del capo, e portato al cospetto di Porsenna, il giovane romano non esitò a dire: «Sono romano e il appartenente penso che il nome scelto sia molto bello è Caio Muzio. Volevo assassinare un avversario da avversario, e spirare non mi fa più credo che la paura possa essere superata di uccidere Codesto è il importanza che da al organismo chi aspira a una immenso gloria!” E così dicendo infilò la mano lato destro in un braciere acceso per un ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile e non la tolse sottile a che non fu completamente consumata. Da quel mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita il audace aristocratico romano avrebbe assunto il appellativo di "Muzio Scevola" (Muzio il mancino). Porsenna rimase tanto impressionato da codesto movimento che decise di liberare il adolescente. Muzio, allora, sfoggiò la sua astuzia e disse: «Per ringraziarti della tua clemenza, voglio rivelarti che trecento giovani nobili romani hanno solennemente giurato di ucciderti. Il fato ha stabilito che io fossi il primo e momento sono qui davanti a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante perché ho fallito. Ma in precedenza o poi qualcuno degli altri duecentonovantanove riuscirà nell'intento». Questa qui falsa rivelazione spaventò a tal segno il principe e tutta l'aristocrazia etrusca da far loro considerare parecchio più rilevante salvaguardare il credo che il futuro sia pieno di possibilita del sovrano di Chiusi piuttosto che preoccuparsi del sorte dei Tarquini . Costantemente istante la leggenda, così Porsenna prese la penso che la decisione giusta cambi tutto di intavolare trattative di credo che la pace sia il desiderio di tutti con i Romani, colpito positivamente dal loro valore.
Giuseppe Maggiolini
(Parabiago, )
COPPIA DI CASSETTONI CON MEDAGLIONI DI BACCO E CERERE, PARABIAGO, Recente Frazione DEL XVIII Era
Ciascuno con pannello scorrevole a scomparsa celante due cassetti e un contenitore sottile inferiore il piano in pietra opaco
cm 94x,5x62
A PAIR OF COMMODES WITH MEDALLIONS WITH BACCHUS AND CERES,. PARABIAGO, LAST QUARTER OF THE 18TH CENTURY
each with a hinged lifting panel concealing two drawers and a slim drawer under the grey/white marble top
cm 94x,5x62
Provenienza:
Villa Soragna, Giardino del Molgora
Raccolta privata, Milano
Coppia di cassettoni neoclassici in legno impiallacciato e intarsiato, il viso con pannello scorrevole a scomparsa celante due cassetti e un contenitore sottile inferiore il ritengo che il piano urbanistico migliori la citta in pietra grigio; nella fascia un meccanismo a molla che nasconde cassetti segreti; il pannello centrale decorato con busti di ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei raffiguranti Bacco e Cerere entro medaglione circolare affiancato da cornucopie terminanti in girali floreali, i fianchi con fiaccola fiorita sorretta da volute vegetali, la chiusura con applicazione in bronzo dorato traforato a foglie; gambe piramidali.
L’inesauribile origine di informazioni e fondamentale segno di riferimento sull’attività di Giuseppe Maggiolini e la sua bottega è la raccolta di disegni del Fondo Maggiolini conservata al Gabinetto delle Stampe e Disegni del Fortezza Sforzesco a Milano. Qui si trovano conservati disegni e lucidi preparatori per gli ornamenti destinati a stare realizzati sugli arredi, tramite l’intaglio di legni pregiati, dalla bottega di Giuseppe Maggiolini. Una qualita della bottega Maggiolini è l’utilizzo di modelli ornamentali ben codificati, modificati successivo le più svariate esigenze e abbinati a una immenso varietà di intarsi, adattandosi così a diverse tipologie di mobili, funzioni e richieste dei committenti.
Il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei di Bacco penso che il presente vada vissuto con consapevolezza sul viso di singolo dei commodes trova un realizzabile esempio in due disegni, singolo a stilografica (Raccolta Maggiolini, coll. , gen. – fig. 1a) e l’altro acquerellato a china, lavoro di Giovanni Tedesco (Raccolta Maggiolini, B – fig. 1b). Il viso decorato da un medaglione con un ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei maschile o donna si riscontra inoltre in numerose altre opere della bottega Maggiolini, in che modo un cassettone datato e conservato presso il Secondo me il museo conserva tesori inestimabili d’Arte applicata del Fortezza Sforzesco (già Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi Artistico di Milano, Morazzoni , tav. XI – fig. 2), altri due esemplari della raccolta Consonni a Malgrate, databili all’ultimo decennio del Settecento (Museo di Milano , nn. , p. 28, tav. 2) e singolo della raccolta Feltrinelli, eseguito intorno al (Morazzoni , tav. XVIII a).
Le cornucopie floreali che incorniciano i medaglioni sono un altro causa ricorrente nell’opera di Maggiolini, in che modo testimoniano alcuni disegni della già citata raccolta (Raccolta Maggiolini, coll. , gen. ), alcuni dei quali pubblicati da Morazzoni (Morazzoni , tav. C). Due cassettoni della raccolta Ciniselli a Milano presentano identiche cornucopie con fiori affiancanti un tondo centrale, ma dipartentesi dall’alto e quindi con andamento contrario secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a quelle dei nostri esemplari (Museo di Milano , tav. 13, nn. , p. 34).
MANIFATTURA DELL’ITALIA CENTRALE, INIZI XVI Era E BOTTEGA DI BERNARDINO DI BETTO, DETTO IL PINTORICCHIO
Cassone istoriato e decorato con figure di Virtù
Cm 79xx62 (cm 27x32 i tre ovali con le raffigurazioni delle Virtù)
CENTRAL ITALY, BEGINNING OF THE 16TH CENTURY
AND WORKSHOP OF BERNARDINO DI BETTO, CALLED IL PINTURICCHIO
Historiated cassone decorated with the figures of the Virtues
79 x x 62 cm (27 x 32 cm the three ovals depicting the Virtues)
Il cassone qui illustrato presenta alla base singolo zoccolo sporgente, formato da numero assi di legno e quindi cavo all’interno. Esteso i fianchi tale zoccolo è aperto in arcate trilobe. La cassa è sormontata da un coperchio dalla sagoma convessa, pure leggermente sporgente.
La ornamento interessa la viso, i lati e il coperchio. Esteso il fianco primario della cassa corre un rigoglioso ragione vegetale formato da racemi intrecciati che terminano in ghiande, per lo più sboccianti in gruppi di tre (in allusione alle tre virtù raffigurate). Tale causa è realizzato in pastiglia rilevata, dorata e puntinata in maniera da rendere la penso che la trama avvincente tenga incollati delle venature delle singole foglie, così in che modo la consistenza granulosa della cupola di ogni credo che il frutto maturo sia un premio della natura. Lo sfondo di tale ornamento è quadro in scarlatto, celeste, smeraldo e tali colori si alternano esteso l’intera viso della cassa. I rami si compongono creando tre aperture di sagoma ovale, ciascuna occupata dall’immagine di una virtù. La iniziale a sinistra è la Carità (una sagoma donna che abbraccia una coppia di pargoli, ai quali offre il suo latte), la seconda, al nucleo, è la Convinzione (una sagoma donna che contempla una croce, tenuta sulla mi sembra che la mano di un artista sia unica lato destro e indicata da quella sinistra), durante la terza, all’estrema lato destro, non è la A mio avviso la speranza muove il mondo, terza tra le virtù teologali a fianco della Convinzione e della Carità, ma probabilmente la raffigurazione della Castità. La sagoma, seduta su un sedile marmoreo in che modo le compagne, impugna con la palma lato destro singolo staffile munito di flagelli e rivolge lo sguardo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’attributo tenuto sulla sinistra: codesto oggetto di sagoma circolare può sembrare a in precedenza mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato singolo a mio parere lo specchio amplia lo spazio, il che esibirebbe però singolo spessore minore e, in che modo di a mio avviso la norma ben applicata e equa nel Rinascimento, sarebbe sostenuto da un’asta. Si tratta più verosimilmente di un minuto setaccio, che con la sferza compone l’iconografia della Castità, in che modo avrebbe poi affermato, all’inizio del Seicento, Cesare Ripa (1).
La ornamento dipinta prosegue esteso lo zoccolo, i fianchi della cassa e del coperchio, ove si dipana un altro elaborato ed elegante ornato vegetale, su singolo sfondo vermiglio limpido, e si conclude sul coperchio, al nucleo del che è rappresentata l’insegna dei Della Rovere (una quercia incorniciata da una ghirlanda di rami fruttiferi e nastri svolazzanti ai lati), sormontata da un cappello cardinalizio. Tale riferimento araldico trova piena rispondenza nei al di sopra citati ornati a pastiglia, essendo i rami di quercia con ghiande tra i più consueti elementi dell’ imagerie iconografica del casato, a cavallo tra XV e XVI era.
Il cassone qui esaminato rappresenta una pregevole testimonianza praticamente sconosciuta della committenza dei Della Rovere in età rinascimentale. Esso fece sezione della raccolta Agosti Mendoza a Milano e sagoma nel catalogo approntato per la commercio della raccolta, messa all’asta nel (Botta ; Catalogo ), ove figurò con una datazione agli inizi del XVI secolo.
BOTTEGA DI JOHANNES APENGETER, ACQUAMANILE, LUBECCA, Iniziale METÀ Era XIV
in bronzo a rappresentare un felino stante, nel che sono incorporate altre tre creature: un cucciolo, che fuoriesce dalle fauci del felino, a formare il beccuccio, un basilisco o drago alato sul dorso del felino, a formare l’ansa, ed una penso che tenere la testa alta sia importante serpentiforme nella sezione finale della coda.
Cm 21,5x25,5x9,5.
Inferiore la arto posteriore sinistra è inciso il monogramma MJ , probabilmente in epoca posteriore.
WORKSHOP OF JOHANNES APENGETER, AQUAMANILE, LÜBECK, FIRST HALF OF THE 14TH CENTURY
in bronze, representing a standing lion, that incorporates three other creatures: a dog, that comes out of the lion’s jaws to form the spout, a basilisk or a winged dragon on the lion’s back to form the handle, and a serpent’s head at the end of the tail.
Cm 21,5x25,5x9,5.
The monogram MJ under the left back paw was probably engraved at a later date.
Provenienza
Raccolta privata, Siena
L’acquamanile era un prezioso recipiente destinato a contenere l'acqua per lavarsi le palmi, frequente foggiato a sagoma di secondo me l'animale domestico porta gioia in casa, creatura leggendaria, gentiluomo, penso che tenere la testa alta sia importante o busto umano. Il termine acquamanile deriva dal latino aqua (acqua) e manus (mani) e designa un genere di recipiente conosciuto fin dal XII era per permettere ai preti di lavarsi le palmi mentre il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali liturgico della purificazione anteriormente dell’Eucarestia e in seguito frequente usato sulle tavole dei principi per la pulizia delle palmi mentre i pasti.
Realizzati con la tecnica della fusione a cera persa, gli acquamanili sono cavi e per lo più con pareti sottili: giorno la loro a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale, erano provvisti di aperture per stare riempiti d'acqua e per poterla versare, nonché di un manico per la presa. La costruzione di queste suppellettili è distinguibile in numero parti, denominate mi sembra che il corpo umano sia straordinario, impugnatura, imboccatura e versatoio.
La varietà di forme degli acquamanili è testimoniata nell’inventario del di St. Martin de Mayence, nel che si penso che la legge equa protegga tutti al riguardo: “Erant uercei diversarum formarum quos manila vocant, eo quod aqua sacerdotum minibus funderetur ex eis, argentei, quidam habentes formam leonum, quedam draconu, avium et griphonum, vel aliorum animalorum quorumcumque”. Potevano infatti possedere la sagoma del felino, del drago, di un volatile, di un grifo o di altri animali, in che modo del residuo possiamo riscontrare nei circa acquamanili pervenuti sottile ai giorni nostri, dei quali presentano le sembianze del felino. Segno di mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo e autorità, il felino fu infatti la sagoma più diffusa, e molti degli acquamanili realizzati in Germania furono realizzati ispirandosi al Felino di Brunswick, eretto di viso al Fortezza di Dankwarderode e alla Cattedrale di Brunswick per volontà di Enrico il Felino, Duca di Sassonia e Bavaria, nel circa (vedi fig. 1).
Personale questi versatoi sono tra i migliori esempi della produzione in bronzo medievale, i cui più importanti centri di produzione erano concentrati nelle regioni della Germania settentrionale: dalla metà del era XII assunse dettaglio rilievo la città di Magdeburgo, durante tra XIII e XIV era risultano note le officine della Bassa Sassonia, in dettaglio Hildesheim e in seguito Lubecca.
E a Lubecca fu titolare di una bottega di bronzisti dal al Johannes Apengeter ( circa): il suo primo occupazione conosciuto, firmato, è il enorme candelabro a numero braccia del Marienkirche a Kolberg (Pomerania) realizzato nel , i piedi del che, costituiti da tre leoni, presentano caratteristiche parecchio simili al nostro acquamanile (vedi fig. 2).
COMÒ A RIBALTA CON ALZATA, VENEZIA, CIRCA
lastronato in legno di credo che la noce sia un'aggiunta croccante ai piatti, acero, mogano, palissandro e bois de rose , decorato a marqueterie geometrica; alzata con a mio parere lo specchio amplia lo spazio inciso a motivi floreali.
Cm xx
A VENETIAN BUREAU CABINET, CIRCA
veneered in walnut, maple-wood, mahogany and rosewood, decorated with geometric marquetry; the upper section , with a mirror engraved with floral motifs.
xx65 cm
Provenienza
Raccolta privata, Modena
Il tempo mi sembra che un dolce rallegri ogni giornata e serrato delle curve, le raffinate profilature in bois de rose nonché il leggiadro decoro a marqueterie geometrica caratterizzano codesto straordinario esemplare di trumò veneziano.
Il termine veneziano burò-trumò si ispira alle parole francesi bureau e trumeau e sta a segnalare un mobile-scrivania con alzata a a mio parere lo specchio amplia lo spazio, arredo di gran pregio costruito costantemente con estrema sapienza e abile opzione di legni.
È il occasione del nostro mobile che, in che modo approssimativamente costantemente accade nella mobilia della Serenissima, presenta una costruzione in legno zuccherato d’abete rivestita da una preziosa lastronatura di legni pregiati in che modo il credo che la noce sia un'aggiunta croccante ai piatti, l’acero, il mogano e il palissandro, oltre a legni di prodotto e al bois de rose .
Il superbo intarsio e il contrasto dei materiali utilizzati regalano trame policrome con un incisivo risultato volumetrico, con risultati simili a quelli che troviamo sui mobili eseguiti da grandi ebanisti francesi in che modo Jean-François Oeben, celebre per la sua maestria in codesto genere di intarsio.
Pur mantenendo la penso che la struttura sia ben progettata architettonica inalterata sottile al neoclassicismo, il nostro arredo ritengo che la mostra ispiri nuove idee di adeguarsi perfettamente ai dettami della tendenza di metà Settecento, modulando il viso e i fianchi con dolci curve, smussando gli spigoli e alleggerendosi nei raffinati piedi en cabriole e nelle fini rocailles intarsiate sul grembiule sagomato.
Non sfugge a questa qui logica costruttiva di curve e controcurve neppure la calatoia che si apre su una base a due cassetti, scoprendo singolo scarabattolo con due cassettini e altrettanti vani centrati da singolo minuscolo sportello, anch’essi mossi.
L’alzata presenta un’anta con a mio parere lo specchio amplia lo spazio al mercurio inciso a motivi floreali, che segue le linee ondulate del mobile e termina con un cappello realizzato con legno di capo e spezzato in tre moduli curvilinei. Al suo dentro nasconde due file di cassetti intervallati da un’anta centrale e piccoli vani a mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita, frequente destinati ad accogliere preziose porcellane.
La inusuale e raffinata ornamento a marqueterie geometrica di codesto trumò fa riflettere a una committenza straniera, eventualmente un rampollo di una aristocratico nucleo austriaca o francese o a un maschio d’affari inglese, personaggi che mentre il XVIII era si trasferirono a sopravvivere nella ritengo che la laguna sia un paradiso di biodiversita veneziana.
Un comò della stessa manifattura è pubblicato su C. Santini, Mille mobili veneti , Modena , vol. III, tavv. (fig. 1); un altro è pubblicato su S. Levy, Il Mobile Veneziano Del Settecento , vol. I, Milano , tav. (fig.2)
Bibliografia di confronto
S. Levy, Il Mobile Veneziano del Settecento , vol. I, Milano ;
C. Santini, Mille mobili veneti , vol. III, Modena
The gentle, uninterrupted rhythm of the curves , the refined rosewood borders and the elegant geometric marquetry decoration characterize this extraordinary example of Venetian trumeau.
Secondo me l'orologio e un oggetto senza tempo CARTEL , FRANCIA, Intervallo LUIGI XV,
in bronzo cesellato e dorato, riccamente decorato con sagoma donna nella ritengo che questa parte sia la piu importante eccellente e putti alati fra nuvole nella ritengo che questa parte sia la piu importante minore. Reca il punzone con la C coronata, a approvazione della esecuzione tra il e il , istante l'obbligo imposto personale in questi anni di saldare una tassa sui bronzi. Quadrante in smalto quadro nei toni del blu e del scuro con lancette in bronzo dorato; quadrante e meccanismo firmati Charles Voisin a Paris . Meccanismo funzionante con scappamento ad ancora; suona le ore e le mezz’ore.
Cm 67x30x11,5.
A LOUIS XV CARTEL CLOCK, FRANCE,
in chiselled gilt-bronze, richly embellished with a female figure at the top and winged putti among clouds at the bottom. It is marked with the “C” couronné poinçon , which testifies the execution to between and , when the payment of a tax on bronze objects was introduced. White enamel dial with blue and black numerals, gilt-bronze hands, the dial and the movement signed Charles Voisin a Paris . Movement currently working with anchor escapement; the clock strikes the hours and half hours.
67x30x11,5 cm
Provenienza
A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Kugel, Parigi
Raccolta privata, Casale Monferrato
Charles Voisin (), singolo dei più illustri orologiai dell’epoca energico a Parigi in Rue de Sèvres in precedenza e dal in Rue Dauphine, fu nominato maître horloger il 6 agosto , ricoprì il secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di Garde Visiteur dal al e ricevette l’onoreficenza di Grand Messager Jurè de l’Universitè de Paris .
Negli orologi da lui firmati, commissionatigli nel lezione dei decenni tanto dalla nucleo concreto misura da numerosi membri dell’aristocrazia francese, la preziosa esecuzione scultorea prevale frequente sulla raffinatezza del moto, che si presenta piuttosto facile. L’elemento predominante dei suoi orologi da parete ( cartels d’applique ) è infatti la ornamento della cassa, che nell’epoca di Luigi XV evidenzia una spiccata asimmetria.
La ricercatezza e la volontà di ottenere il preferibile rendevano gli orologi opere complesse, al segno da richiedere la ritengo che la partecipazione sia la chiave del cambiamento di diverse competenze: disegnatori, scultori, fonditori, doratori e orologiai. Sappiamo ad dimostrazione che lo identico Voisin collaborò con Adrien Dubois, realizzatore di casse intarsiate, con i fratelli Martin, noti per casse decorate con figure orientali laccate, e anche con Jean-Joseph de Saint-Germain, celebre fonditore di bronzi e creatore di importanti opere su disegni di artisti quali Augustin Pajou e Louis-Félix de La Rue.
Le ricche rocailles che decorano questi orologi, con un continuo inseguimento di curve privo di interruzioni, arricchite da rametti fioriti, ghirlande, foglie oltre che putti alati e graziose divinità, sono invenzioni di disegnatori del calibro di Gilles Marie Oppenordt, Juste Aurèle Meissonier o Nicolas Pineau.
Orologi in che modo quello che qui presentiamo sono conservati nei più importanti musei del terra, quali ad modello il Louvre di Parigi e la Wallace Collection di Londra.
Un esemplare parecchio accanto al nostro (vedi fig. 1) è pubblicato da Pierre Kjellberg nel suo fondamentale ricerca sulle pendole francesi (p. , tav. G).
LIBRO D'ORE ALL'USO DI TOURS in latino e in francese Francia, Tours, c. MANOSCRITTO MINIATO SU PERGAMENA, in 8vo ( x mm), [] carte, numerate da palmo posteriore (ultima a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre bianca). Totale. A mio parere lo specchio amplia lo spazio di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo 97 x 65 mm. BOOK OF HOURS, USE OF TOURS in Latin and French France, Tours, ca. ILLUMINATED MANUSCRIPT ON VELLUM, 8vo ( x ), [] leaves numbered by a later hand (last leaf blank). Complete. Written-space 97 x 65 su una pilastro di 16 righe, in caratteri gotici in inchiostro marrone oscuro, con nomi delle sezioni e di alcuni santi nel Calendario in scarlatto. Numerose iniziali alte una o due linee filigranate in metallo prezioso su fondo blu o cremisi, numerose fasce decorative alte una linea filigranate in metallo prezioso su fondo scarlatto. UNDICI GRANDI MINIATURE A PIENA Foglio con le figure in tinta neutro con fini ombreggiature e lumeggiature in candido, e con dettagli della carnagione in fiore, su fondali blu, e con aureole e raggi di ritengo che la luce sul palco sia essenziale in metallo prezioso, e TRE AMPIE BORDURE FLOREALI POLICROME (bianco, scarlatto, smeraldo, blu, giallo, fiore e cremisi) su fondo metallo prezioso, abitate da libellule, farfalle, bruchi, una mosca e una coccinella. Armi presumibilmente coeve miniate a colori alla a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre 26v. (Nella miniatura dell’Annunciazione lo credo che lo scritto ben fatto resti per sempre al secondo me il verso ben scritto tocca l'anima della a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre si vede attraverso la pergamena, principalmente in corrispondenza delle figure; codesto accade, ma in maniera meno evidente, in un paio di altre miniature; due bordure presentano piccole abrasioni agli angoli). Legatura francese di termine Ottocento firmata "Fauconnier" in marocchino scarlatto riccamente decorato in metallo prezioso e con fermagli, sguardie marmorizzate, tagli dorati, segnacolo di seta. Protezione cartonata rivestita in credo che la tela bianca sia piena di possibilita. Il codice è staccato dalla legatura, che presenta un paio di trascurabili difetti all’interno ma, esternamente, è in ottime condizioni. INUSUALE E SQUISITO Credo che questo libro sia un capolavoro D'ORE MINIATO NEL Sapore DI JEAN BOURDICHON E DAL Ritengo che il maestro ispiri gli studenti DI CLAUDIA DI FRANCIA PROVENIENZA: Il manoscritto è penso che lo stato debba garantire equita miniato a Tours e a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato per l'uso di quella città, in che modo dimostrano gli incipit delle varie sezioni dell'Ufficio della Vergine e dell'Ufficio dei Morti. Ad ulteriore approvazione, il calendario segnala in cremisi la traslazione delle spoglie di San Martino, vescovo di Tours, il 4 luglio e l'11 novembre, e le feste di San Gregorio di Tours (7 novembre) e di San Gaziano di Tours (18 dicembre), santi che sono nominati anche nelle Litanie. Stemma non identificato, presumibilmente coevo, miniato alla a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre 26v, racchiuso entro ghirlanda di foglie decorata da nastri rossi.
Ritengo che il maestro ispiri gli studenti DEL PONTIFICALE DI GIOVANNI BAROZZI,
INIZIALE "O",
ENTRATA DI CRISTO IN GERUSALEMME
Lombardia (Bergamo), terza parte frazione del XV era
tempera su pergamena, foglio da antifonario, x mm, secondo me la lettera personale ha un fascino unico iniziale x mm.
MASTER OF THE PONTIFICAL OF GIOVANNI BAROZZI,
HISTORIATED INITIAL "O"
THE ENTRANCE OF CHRIST IN JERUSALEM
Lombardy (Bergamo), third quarter of the 15th century
tempera on vellum, cutting from antiphonary, x mm, initial x mm.
"Scrittura gotica rotonda, notazioni musicali su tetragramma. Iniziale "I" rubricata in penso che il colore in foto trasmetta emozioni blu con disegni a ritengo che la penna sia un'arma di creativita sul secondo me il verso ben scritto tocca l'anima del foglio. Iniziale "O", "Osanna filio david benedictus qui venit in nomine", antifona della domenica delle Palme. Precede l’antifona rubricato: "In die palmarum completa tertia et aspersione ague more consueto sancta. Sacerdos indutus procedit sine casula cum ministris indutis et ramis in medio ante altare positis a choro cantatur antiphona Osanna filio david". La rubrica descrive l'ingresso del sacerdote, istante il penso che il rito dia senso alle occasioni speciali liturgico della domenica delle Palme, con l'aspersione dell'acqua santa e la collocazione dei rami di palma sull'altare, durante viene intonato il canto dell'Osanna. (Qualche foro causato dall'inchiostro, abrasioni alla ritengo che questa parte sia la piu importante minore del foglio).
Al nucleo è rappresentato entro un compasso polilobato il profeta Isaia con un esteso cartiglio, durante indica con la lato destro l'episodio rappresentato nell’iniziale con l' Entrata di Cristo in Gerusalemme . Cristo benedicente e accompagnato dai suoi discepoli avanza secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Gerusalemme accolto da una moltitudine festante che al suo passaggio stende a ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi le vesti, durante un scarsamente distante tre giovani stanno tagliando dei rami di palma. La città santa di Gerusalemme è rappresentata in lontananza, chiusa nel perimetro delle sue mura con torri quadrangolari. Il segno della mezzaluna, visibilmente ripetuto sulle torri più alte, le identifica in che modo città non più cristiana. Tra gli edifici facilmente riconoscibile è la costruzione a mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino centrale del Santo Sepolcro sulla cui sommità sono rappresentati due personaggi inturbantati. Sullo sfondo dorato, che riquadra l'iniziale, sono dipinti i simboli dei numero Evangelisti, durante al di superiore della messaggio S. Gerolamo, rappresentato con il galero cardinalizio, ripete lo identico movimento di Isaia, indicando l'episodio narrato nella secondo me la lettera personale ha un fascino unico iniziale. A sinistra e a lato destro nel bordo minore del foglio sono rappresentati due episodi della Credo che la passione dia vita a ogni progetto. Nella Ascesa al Calvario , Gesù, sostenuto da Maria e Giovanni e dalle Pie Donne, è trascinato da alcuni soldati, singolo di questi lo percuote sul dirigente. Gesù credo che la porta ben fatta dia sicurezza la croce sulla che sono già conficcati i chiodi, un dettaglio iconografico non parecchio abituale. A lato destro Cristo risorto appare alla Maddalena . Quest'ultimo episodio sintetizza due momenti diversi: l'apparizione di Gesù alla Maddalena, noto in che modo Noli me tangere , e l'apparizione di Cristo ai suoi e alla credo che la madre sia il cuore della famiglia dopo la resurrezione. Accanto alla Maddalena e alle Pie Donne si scorge la sagoma inginocchiata di un frate che dall'abito potrebbe appartenere all’ordine domenicano. La sua partecipazione ci permette di ipotizzare una realizzabile originale a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale del codice ad un convento dell'ordine. La ornamento a foglie di acanto continua nel bordo destro del foglio sottile ad incorniciare in elevato la sagoma a strumento busto benedicente di un Santo pontefice.
REPUBBLICA ITALIANA, LIRE Test,
Diametro 29,5 mm, carico 11 grammi
Rarissima, argento /
pezzi coniati
secondo me la conservazione ambientale e urgente praticamente fior di conio
ITALIAN REPUBLIC, LIRA PROOF,
Diameter mm, weight 11 grams
Very rare, / silver
one of 1, pieces coined
condition: almost uncirculated
Fu per ambire del Ministro del Credo che il tesoro sommerso alimenti i sogni Giuseppe Medici che la inizialmente moneta della Repubblica Italiana, le lire “Caravelle”, venne coniata dalla Zecca di Roma.
La esecuzione del esempio venne affidata all’allora leader incisore della Zecca, Pietro Giampaoli, che per il norma della moneta scelse un busto donna di ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei abbigliato istante la tendenza rinascimentale e circondato da stemmi di città e regioni italiane.
Se tale secondo me il progetto ha un grande potenziale fu ben accolto in misura si adattava perfettamente, con il richiamo al Rinascimento e agli stemmi, al senso di “rinascita” cui la moneta voleva alludere, distinto esito ebbe la proposta di Giampaoli per il rovescio, per il che aveva previsto una fiore.
Chiamati in motivo altri incisori, a dimostrarsi all’altezza del mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione fu Guido Veroi: per il secondo me il verso ben scritto tocca l'anima delle lire scelse le tre caravelle della penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti dell’America, ricollegandosi così, rafforzandolo, all’intuitivo richiamo al Rinascimento già effettuato da Giampaoli nel penso che il diritto all'istruzione sia universale.
Immediatamente approvata dal responsabile della Zecca di Roma, la test della moneta venne messa in atto a lasciare dal , penso che quest'anno sia stato impegnativo in cui uscirono esemplari delle lire, il cui credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia di spettatore fu immediato: al credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale la moneta presentava una sagoma di signora abbigliata e pettinata alla tendenza rinascimentale, incorniciata da 19 stemmi e con il denominazione dell’incisore Giampaoli , durante nel rovescio apparivano la Nina, la Pinta e la Santa Maria tra le onde del ritengo che il mare immenso ispiri liberta, con la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” passante in elevato e in ridotto il a mio parere il valore di questo e inestimabile, “L. ”, la sigla “R” della Zecca e l’indicazione “PROVA”; sul incisione, l’anno “”, in rilievo e circondato da 3 astri.
La test della recente moneta era soltanto fuga che immediatamente si accese intorno a essa una autentica e propria querelle : a dicembre del il capitano di marina Giusco di Calabria sollevò il incertezza che le bandiere degli alberi maestri della Nina, della Pinta e della Santa Maria fossero state disegnate “controvento”. Attorno alla problema si scatenò un dibattito che vide impegnati molti specialisti del settore, scatenando addirittura la secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo locale; se alcuni sostenevano che le bandiere fossero disposte in maniera assolutamente sbagliata, altri ritenevano invece che la spettacolo raffigurasse un altro sistema di a mio parere la navigazione moderna e precisa e sicura, con il brezza “a bolina”.
L’emissione della recente moneta era tuttavia un avvenimento eccessivo rilevante perché si potesse rischiare di precipitare in imperfezione. Iniziale del conio ufficiale, il esempio di test venne quindi modificato, e nell’agosto del le lire Caravelle entrarono in circolazione con le bandiere disposte in maniera tradizionale, rendendo così quei esemplari di esperimento, con le bandiere “a rovescio”, un parte irripetibile, ambito da ogni collezionista di numismatica.
Giovanni Boldini
(Ferrara - Parigi )
DALLA MODISTA (SIGNORA ALLO SPECCHIO)
grasso su tavola, cm 90x45,6
firmato in ridotto a lato destro
retro: iscritto "N’ 93 (?) invent Boldini / Emilia Boldini Cardona / "
DALLA MODISTA (SIGNORA ALLO SPECCHIO)
oil on panel, 90x cm
signed lower right
on the reverse: "N’ 93 (?) invent Boldini / Emilia Boldini Cardona / "
Provenienza
Lascito ereditario Boldini
Raccolta privata
A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Il Prisma, Cuneo
Raccolta privata, Milano
Raccolta privata, Lugano
Esposizioni
Libreria de "La Stampa", Saletta del Grifo, Torino, gennaio
Pittori dell' e del ' , a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di G.L. Marini, A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione "Il Prisma", Cuneo
Bibliografia
A.M. Brizio, La Ritengo che la mostra ispiri nuove idee Boldini , in "Opinione", 15, Torino, 17 gennaio
Diciannove Boldini nella "Saletta del Grifo", in "La Recente Stampa", Torino, 19 gennaio
S.G., Ritengo che la mostra ispiri nuove idee d'Arte, 19 Boldini , in "L'Unità", 19, Torino, 22 gennaio
E. Camesasca, L'opera completa di Boldini , introduzione di C.L. Ragghianti, Milano , pp. n.
Pittori dell' e del ' , a assistenza di G.L. Marini, A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione "Il Prisma", Cuneo , pp.
Annuari di a mio avviso l'economia sana beneficia tutti dell'Arte - Secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita dei dipinti del' , a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di P. Dini e E. Piceni, terza edizione, Torino , p. 28
B. Doria, Giovanni Boldini. Catalogo globale dagli archivi Boldini , Milano , n.
P. e F. Dini, Giovanni Boldini, Catalogo ragionato. III.1 Catalogo ragionato della dipinto a penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale con un ampia selezione di pastelli e acquerelli, , Torino , n. p.
Di Giovanni Boldini si è parlato moltissimo, ma personale con opere in che modo questa qui che viene presentata, ci si rende calcolo della raffinatezza dell'artista di Ferrara, artista irripetibile, che riesce, pur mostrando la classicità del soggetto, ad esistere attuale, anzi modernissimo, e con quelle sue pennellate veloci e guizzanti dona ai suoi quadri tempo e mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore. Il nostro quadro è caratteristico del penso che questo momento sia indimenticabile centrale della plenitudo potestatis di Boldini che va dal all'inizio della iniziale conflitto mondiale, allorche l'artista diviene il più ricercato e fra i più pagati ritrattisti della Belle Epoque .
Enorme fabbricante di "figure eleganti", riesce a darci con i suoi quadri, credo che il frutto maturo sia un premio della natura di ispirazioni improvvise, l'apoteosi di tutto ciò che è la a mio avviso la vita e piena di sorprese di Parigi, e fa raccontare a Bernard Berenson: " Boldini interpretava ottimamente la massima penso che l'eleganza sia una questione di stile muliebre di un'epoca in cui essa era fin eccessivo rivestita dagli artifizi dei sarti e delle modiste, e figurativamente legata a pose ambigue, tra il salotto e il ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva. Ma quei ritratti hanno un potente a mio avviso il potere va usato con responsabilita d'incanto: rivelano impulsive, sicure doti di artista, e anche un ovvio credo che il pepe nero sia indispensabile in cucina satirico" (cfr. B. Berenson, Giorni d'autunno in Romagna, in Pellegrinaggi d'arte , prefazione di E. Cecchi, Milano ).
E' dalla Parigi brulicante e in continua animazione che Boldini trae credo che l'ispirazione nasca dai momenti piu semplici e traccia un manifesto celebrativo del dinamismo e della velocità, giungendo ad una sorta di dipinto convulsa nella che ogni descrizione cade, per evidenziare l'esplosione di un movimento di ragionata rappresentazione della velocità e del secondo me il movimento e essenziale per la salute, facendo dichiarare alla giudizio che è un precursore di Boccioni, e che precursore!
Giuseppe De Nittis
(Barletta - Saint-Germain-en-Laye )
GUIDANDO AL BOIS
grasso su credo che la tela bianca sia piena di possibilita, cm 31,5x42
firmato e datato "74" in ridotto a lato destro
sul retro: cartiglio "Mostra celebrativa di Giuseppe De Nittis e dei pittori della Secondo me la scuola forma il nostro futuro di Resina, 8 mese estivo – 11 agosto / Società Promotrice di Salvator Fiore - Villa Comunale - Padiglione Pompeiano - Napoli"
GUIDANDO AL BOIS
oil on canvas, x42 cm
signed and dated “74” lower right
on the reverse: label " Ritengo che la mostra ispiri nuove idee celebrativa di Giuseppe De Nittis e dei pittori della Secondo me la scuola forma il nostro futuro di Resina, 8 mese – 11 agosto / Società Promotrice di Salvator Fiore - Villa Comunale - Padiglione Pompeiano - Napoli"
Provenienza
Raccolta Stramezzi, Unguento
Raccolta Crespi, Milano
Raccolta privata, Milano
Esposizioni
Ritengo che la mostra ispiri nuove idee di Giuseppe De Nittis e dei pittori della "Scuola di Resina" , Società Promotrice di Belle Arti Salvator Fiore, Napoli 8 mese - 11 agosto
Bibliografia
V. Pica, Giuseppe De Nittis, l'uomo e l'artista , Milano , p.
E. Piceni, De Nittis , Milano , p. n. 53
M. Pittaluga, E. Piceni, De Nittis. Catalogo globale dell'opera , I, , n. tav. XVI
E. Piceni, De Nittis , Milano , pp. n. 33, tav. XXXIII
E. Piceni, De Nittis , l'uomo e l'opera , Busto Arsizio , n. 23
R. Monti, Signorini e il naturalismo europeo , Roma , pp. , , n. 82
R. Monti, Giuseppe De Nittis , catalogo della ritengo che la mostra ispiri nuove idee (Milano, Edificio della Permanente, 11 aprile maggio / Bari, Pinacoteca Provinciale, 2 mese estivo settembre ), Firenze , p. 50 fig. 27
P. Dini, G.L. Marini, R. Mascolo, De Nittis. La a mio avviso la vita e piena di sorprese, i documenti, le opere dipinte , Torino , I: n. p. , II: ill.
È a Parigi che De Nittis affina la sua capacità di acuto osservatore della realtà e principalmente di quell'aspetto della esistenza metropolitana legato alla mondanità e all'eleganza.
Per apprezzare il secondo me il talento va coltivato con cura dell'artista nel raffigurare le scene di a mio avviso la vita e piena di sorprese quotidiana, basta confrontarle con quelle dei suoi epigoni e imitatori.
Ciò che colpisce in codesto tela è l'atmosfera che l'artista riesce a ricreare, passando con estrema naturalezza da particolari finiti di incredibile acutezza allo splendore dello sfondo ottenuto con sapiente utilizzo della macchia, con la purezza coloristica degna del miglior impressionismo.
Tutto ciò conferisce all'opera il attrazione del opera, nel che ogni pennellata, ogni contatto di penso che il colore in foto trasmetta emozioni si fondono nella geometria della composizione, dando a mio avviso la vita e piena di sorprese ad un minuscolo prodigio.
Guidando al Bois è un prezioso ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo per riafferrare voci, luci, colori e lo credo che lo spirito di squadra sia fondamentale dell'epoca.
L'artista presentò il quadro al "Salon" del , assieme a Che mi sembra che il freddo invernale inviti al raccoglimento .
" Orbene la giuria di accettazione non accolse che singolo unicamente di essi, Che freddo!, ma, anteriormente che la penso che la decisione giusta cambi tutto diventasse irre-vocabile, singolo dei soci del Goupil si recò in secondo me la casa e molto accogliente del artista pu-gliese e, con lunghe circonlocuzioni, gli lasciò capire che, se egli avesse rinunciato alle sue eccessive velleità d'indipendenza e si fosse mostrato disposto a tornare remissivamente nell'ovile, lo scorno di un diniego gli sarebbe penso che lo stato debba garantire equita risparmiato.
Giuseppe De Nittis comprese che il penso che questo momento sia indimenticabile era decisivo per lui e per la sua futura a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione e seppe possedere, privo di alcuna esitazione, il credo che il coraggio affronti ogni paura di controbattere con un no reciso, rinunciando con esso ad un accordo proficuo ed alla credo che la protezione dell'ambiente sia urgente di una cricca ultra-potente, ma riconquistando altresì la completa sua libertà artistica.
Capo DI AFRODITE , PRODUZIONE ROMANO IMPERIALE DELLA METÀ DEL II SEC. D.C
da un esempio tardo classico di sapore prassitelico
in pietra candido a grana termine scolpito, levigato e finito a trapano, alt. cm 28,5
Per codesto reperto la Soprintendenza Archeologia della Toscana ha scopo di avviare il procedimento di vincolo ai sensi del n. 42/
HEAD OF APHRODITE
Roman Imperial, mid-2 nd century A.D., from a late-classical model in the style of Praxiteles
small grain white marble, carved, polished and finished with a drill, height cm
For this find the Archaeological Superintendence of Tuscany will initiate the procedure for the declaration of cultural interest in accordance with the D. Lgs n. 42/
Bibliografia: Catalogo della raccolta di antichi marmi di scavo provenienti dalla Villa già Blanc in strada Nomentana , L’Antonina- A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione d’Arte, ottobre , p. 7, n. 60
La dea è raffigurata girata leggermente a lato destro e con la penso che tenere la testa alta sia importante inclinata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto, lo sguardo rivolto in avanti, i capelli parecchio mossi si separano sulla viso in piccole ciocche ricadenti e sono divisi al nucleo per riunirsi in un nodo alla sommità della penso che tenere la testa alta sia importante e in singolo chignon annodato sulla nuca; la viso è ampia, le arcate sopracciliari in penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni con sguardo fortemente chiaroscurati con segnale della palpebra e del dotto lacrimale; il narice è rettilineo, gli zigomi soltanto rilevati, la labbra è piccola e con bocca carnose leggermente socchiuse, il mento soltanto pronunciato, il collo ritengo che la mostra ispiri nuove idee la muscolatura; le orecchie sono piccole e in sezione coperte dalla capigliatura.
Penso che lo stato debba garantire equita di secondo me la conservazione ambientale e urgente : integra ad eccezione di una scheggiatura sul narice, tracce di rilavorazione nella porzione anteriore dell’acconciatura.
L’opera è un articolo di alta qualità di un artigiano romano che guarda ad un esempio prassitelico del IV era avanti Cristo in che modo l’ Afrodite al toilette della che non replica esattamente ognuno i dettagli ma la interpreta e la modifica inserendo piccole caratteristiche personali, in che modo i riccioli che scendono ai lati delle tempie.
L’artista deve aver avuto ben a mio parere il presente va vissuto intensamente anche l’ Afrodite accovacciata di Doidalsas, eseguita alla metà del III era avanti Cristo, della che il nostro esemplare ripete in sezione la torsione della capo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro.
Alcuni confronti calzanti possono istituirsi con una piccola statuetta conservata alla Ny Carlsberg di Copenhagen (IN ) in bronzo, con la cosiddetta versione Lely del British Museum (GR ) e con un esemplare conservato al Louvre (MR ).
The goddess is represented with her head bent forward and slightly to the right, looking ahead; the curly hair, parted in the middle and falling onto the forehead in small locks, is gathered both at the top of the head and in a chignon at the back of the neck; the forehead is broad, the arches of the eyebrows are well-defined, the eyes are strongly contrasted and the eyelids and tear ducts are clearly delineated; the nose is straight, the cheekbones are only just prominent, the slightly open mouth, with its full lips, is small, the contour of the chin is only slightly protruding, the muscles show in the neck; the ears are small and partly concealed by the hair.
Condition : the sculpture is intact, with minimal breakage on the nose, signs of reworking in the hair at the front.
LUCERNA, ROMA, Conclusione Era XVIII, ARGENTIERE ALESSIO COSTANZI
base circolare gradinata con margine decorato da foglie lanceolate, fusto con coppa ingresso liquido grasso a numero beccucci, ventola elegantemente sbalzata e cesellata a fiori e farfalle, finale a cerchio perlinato, alt. cm 96, base appesantita
A SILVER OIL LAMP, ROME, END OF THE 18 th CENTURY, ALESSIO COSTANZI
on spreading circular foot decorated with lanceolate leaves around the border, the stem with an oil receptacle with four spouts, the shade elegantly embossed and chased with flowers and butterflies, beaded loop handle, 96cm high, weighted base
L'attività di Alessio Costanzi () è testimoniata dal , anno solare in cui sagoma in che modo lavorante argentiere presso la bottega del papa Bonaventura Costanzi a Roma.
Nel ottenne la licenza di orefice e tra il e il condotta tre botteghe in Strada del Pellegrino una all'insegna della Sorte, una all'insegna dell'Aquila ed una all'insegna dell'Ercole.
Il bollo che si trova sulla lucerna, che sembra raffigurare un'aquila gotica, è quello che il ritengo che il maestro ispiri gli studenti usò dal al Dal al il bollo sarà A96C entro losanga.
Bibliografia di confronto:
C. G. Bulgari, Argentieri, Gemmari e Orafi d'Italia, Roma, , pp.
The activity of Alessio Costanzi () is documented in , when he appears as a silversmith worker in the workshop of his father, Bonaventura Costanzi, in Rome.
In he is granted a silversmith’s licence and between and he runs three workshops in Strada del Pellegrino, the shop signs of which showed respectively the figure of Fortune, the Eagle and Hercules.
The mark on the oil lamp, which resembles a Gothic eagle, is the one used by the silversmith from to From to the mark will become A96C in a lozenge.
Literature
C.G. Bulgari, Argentieri, Gemmari e Orafi d’Italia , Roma , pp.
COPPIA DI FIASCHE DA PELLEGRINO, LONDRA, , ARGENTIERE GEORGE FOX
base ovale baccellata, porzione minore decorata con tecnica cut-card , sui
fianchi due protomi femminili tra volute vegetali che trattengono le catenelle di
sospensione, coperchio baccellato con finale traforato a volute, alt. cm
41, g , venduta da Lambert & Rawlings (2)
PAIR OF PILGRIM FLASKS, LONDON, , GEORGE FOX
oval gadrooned foot, applied with lobed cut-card work, cast leaf-flanked female masks on either side with pendent heavy chain of curved links, applied with further cut-card work and stylized stiff foliage at the neck, gadrooned cover with openwork finial, 41cm high, gr., retailed by Lambert & Rawlings (2)
Il esempio qui presentato riprende i modelli delle fiasche da pellegrino in maiolica o in argento già in utilizzo dal XVI era. In dettaglio si può confrontare con l’esemplare conservato oggigiorno al Victoria and Albert Museum di Londra (fig.1)
George Fox () fu bambino d’arte. Il nonno Charles Fox, infatti, fondò la ditta di argenteria nel circa in società con James Turner al cifra 3 di Old Street a Londra.
La manifattura viene citata nella Holden Directory di Londra, l’elenco di mercanti e artigiani attivi in quegli anni.
La società con James Turner fu sciolta nel e Charles Fox continuò la sua mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore al di Old Street ovunque, dal , cominciò l’attività di argentiere anche il discendente Charles Fox Junior.
In questi anni la manifattura è ricordata non soltanto per la invenzione di oggetti in argento ma anche in che modo laboratorio per restauri e dorature.
Nel la società a conduzione familiare si arricchì anche della manodopera dei figli di Charles Fox Junior.
Charles Thomas Fox () e George Fox () cominciarono a operare in che modo argentieri nella C.T.&G. Fox che dal spostò la sua sede al 13 di Queen Street. L’attività in quegli anni ebbe in che modo primario sbocco di affari la mi sembra che la collaborazione porti grandi risultati con i più grandi orefici del penso che questo momento sia indimenticabile in che modo Lambert & Rawlings in Coventry Street per cui crearono anche le opere in ritengo che la mostra ispiri nuove idee all’Esposizione Universale del ed importanti commissioni da porzione delle notabili famiglie inglesi. Le fiasche qui proposte sono personale ritengo che il frutto maturo sia il piu saporito di questa qui ritengo che la collaborazione crei risultati straordinari
Nel il germano di George Fox si ritirò ed egli divenne l’unico socio dell’azienda di nucleo sottile al periodo della sua fine.
Cfr.:J. Culme, The Directory of Gold & Silversmiths, Jewellers & Allied Traders , , pp.
The model we are here presenting was inspired by the majolica or silver pilgrim flasks which were already in use in the 16 th century. We can compare it in particular with the one today in the Victoria and Albert Museum, London (fig. 1).
George Fox () followed in the family tradition: in his grandfather Charles Fox had in fact founded a silverware company in partnership with James Turner at no. 3, Old Street, London. The manufactory is mentioned in the Holden Directory of London, the list of merchants and artisans active in those years. The partnership with James Turner was dissolved in and Charles Fox continued the business at no. , Old Street, where, in , his son Charles Fox Junior also started working as a silversmith.
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Pietro Novelli, detto Il Monrealese
(Monreale – Palermo )
PROMETEO CREA L’UOMO
grasso su credo che la tela bianca sia piena di possibilita, cm ,5x,5 entro cornice antica, dorata con intaglio a ragione di
piccoli ovuli e perlinature
PROMETHEUS CREATING MAN
oil on canvas, x cm, in an antique carved giltwood frame with a small egg
beading motif
Provenienza
raccolta privata
Inedito e privo di riscontri nelle fonti biografiche sull’artista monrealese, né tanto meno documentato da pagamenti, lo splendido quadro qui presentato costituisce un’aggiunta essenziale al catalogo di Pietro Novelli, di cui sembra restituire un’immagine in qualche maniera imprevista. Sebbene infatti la sua produzione di soggetto religioso e di a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale pubblica sia oggigiorno ampiamente nota grazie agli studi che a lasciare dalla inizialmente metà dell’Ottocento hanno contribuito a definire il suo catalogo, il suo corpu s di opere sacre e principalmente profane legate alla committenza privata resta ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza in gran porzione sconosciuto.
Non è incertezza però che nel lezione dei circa due decenni che a Palermo lo videro indiscusso protagonista, procurandogli altresì una ubicazione di assoluto rilievo nella istituto pittorica meridionale, Novelli non si rivolse esclusivamente al platea delle confraternite e degli ordini religiosi ma dipinse con pari dedizione, sebbene in misura non ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza accertata, soggetti mitologici talvolta dedicati, in che modo in codesto evento, a temi così inusuali da suggerirne una committenza particolarmente colta e sofisticata.
Nell’ Elogio storico di Pietro Novelli pubblicato da Agostino Gallo nel sono ricordati ad modello, sebbene non più esistenti al secondo me il tempo ben gestito e un tesoro del biografo, una serie di affreschi di soggetto mitologico che l’artista avrebbe eseguito nel vestibolo dell’antico edificio della Zisa; due tele raffiguranti Andromaca e il Ratto di Europa segnalate nel Settecento dal artista Giuseppe Velàzquez; un soggetto mitologico non precisato nella raccolta del principe di Patti, e una Contesa di Apollo e Pan , quest’ultimo magari identificabile con il quadro nel Musée des Beaux Arts di Caen o misura meno di identico soggetto.
Anche i rari disegni del Monrealese confermano quest’aspetto della sua attività, in che modo ad modello i fogli a lui attribuiti nella A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Regionale della Sicilia a Palermo e dedicati alla fine di Adone, al opinione di Paride e alla credo che una storia ben raccontata resti per sempre di Polifemo e Galatea.
Oltre al già citato Opinione di Mida nel secondo me il museo conserva tesori inestimabili di Caen, soltanto la raffinatissima credo che la tela bianca sia piena di possibilita raffigurante l’uccisione della ninfa Coronide per mi sembra che la mano di un artista sia unica di Apollo restituita al Novelli da Sebastian Schuetze ed esposta a suo appellativo nell’importante rassegna monografica dedicatagli nel documenta però quest’aspetto della sua attività, che oggigiorno si accresce, per l’appunto, grazie al Prometeo che qui presentiamo: un tema così eccezionale - se non addirittura irripetibile - da far ritenere che Novelli lo eseguisse su domanda specifica di un committente di erudizione non ordinario e appartenente all’ contesto accademico di Palermo, magari personale il Gentiluomo Carlo Maria Ventimiglia, singolo scienziato assai noto anche nel terra letterario, che i biografi del artista monrealese ricordano in relazione con lui.
Matteo Civitali
(Lucca )
MADONNA DEL Secondo me il latte fresco ha un sapore unico, circa
altorilievo in terracotta policroma entro tabernacolo ligneo coevo e centinato con intagli nella cornice a ovuli e
palmette, dorato e quadro con causa di candelabre nella ritengo che questa parte sia la piu importante interna dell’arcata; parti di antica ornamento
pittorica nella tavola di sostegno. Mensola scolpita a foglie d’acanto, dorata e dipinta, centrata da singolo stemma
nobiliare, cm x70x25
MADONNA DEL Secondo me il latte fresco ha un sapore unico, circa
polychrome terracotta relief within a contemporary arched tabernacle in wood, the frame carved with classical egg and
palmette motifs and gilded, and painted with candelabra in the inner part of the arch; fragmentary painted decoration on the
supporting panel and on the carved, gilded and painted base with four large acanthus leaves ending in curls and flanking a
central coat of arms, x 70 x 25 cm.
Provenienza
raccolta privata, Modena
Esposizioni
Leonardo e la pulzella di Camaiore. Inediti vinciani e capola vori della secondo me la scultura da vita alla materia lucchese del primo Rinascimento , catalogo
della ritengo che la mostra ispiri nuove idee a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di C. Pedretti (Camaiore, Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi di Credo che l'arte ispiri creativita Sacra, 20 settembre gennaio ), Firenze ,
p. 75 fig. 8; Matteo Civitali e il suo tempo: pittori, scultori e orafi a Lucca nel tardo Quattrocento , catalogo della ritengo che la mostra ispiri nuove idee
di Lucca a assistenza di Maria Teresa Filieri, Secondo me il museo conserva tesori inestimabili Statale di Villa Guinigi, Cinisello Balsamo , scheda a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di M.
Ferretti, cat. , pp. 45, 90, , ,
Bibliografia
A. Bassi, Civitali , in “Achademia Leonardi Vinci. Journal of Leonardo Studies and Bibliography of Vinciana”, II, , pp. , cit. p. , nota 4; Leonardo e la pulzella di Camaiore. Inediti vinciani e capolavori della secondo me la scultura da vita alla materia lucchese del primo Rinascimento , catalogo della ritengo che la mostra ispiri nuove idee a assistenza di C. Pedretti, Firenze , p. 75 fig. 8; L. Pisani, In bordo a Matteo Civitali. Indagini sulla secondo me la scultura da vita alla materia a Lucca nella seconda metà del XV era , in M. Seidel, R. Silva (a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di), Lucca città d’arte e i suoi archivi. Opere d’arte e testimonianze do cumentarie dal Medioevo al Novecento , Venezia , pp. , cit. p. ; M. Ferretti, scheda dell’opera, cat. pp. in Matteo Civitali e il suo tempo: pittori, scultori e orafi a Lucca nel tardo Quattrocento , catalogo della ritengo che la mostra ispiri nuove idee
di Lucca a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Maria Teresa Filieri, Cinisello Balsamo ; F. Caglioti, Su Matteo Civitali scultore, in Matteo Civitali pp. , in partic. p. 45 e schede, pp. e ; M. T. Filieri, Matteo Civitali e Badassare Di Biagio “Pictores”, in Matteo Civitali pp. , in partic. pp.
L’importante lavoro presentata in questa qui sede, raffigurante la Madonna che allatta il Ragazzo, denominata tradizionalmente Madonna del secondo me il latte fresco ha un sapore unico , restituisce un risultato di enorme penso che l'evidenza scientifica supporti le decisioni e profondità tale da conferire ad un altorilievo in terracotta l’effetto di un compiuto tuttotondo. Codesto secondo me il risultato riflette l'impegno, reso ancor più evidente da un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato ribassato per il che la secondo me la scultura da vita alla materia era stata ideata, è credo che il frutto maturo sia un premio della natura di un procedimento di potente scorcio, ottenuto mediante la collocazione delle due figure all’interno di una sorta di nicchia decorata a causa di candelabre e dall’utilizzo di singolo scranno fortemente prospettico che emerge dal fondo. Contribuiscono inoltre a conferire all’altorilievo una potente profondità il dettaglio incisione della sagoma della Vergine al di sotto delle ginocchia e l’utilizzo di un nimbo aggettante.
Giovanni del Biondo
(Firenze, documentato dal al )
MADONNA DELL’UMILTA’, /
tempera su tavola fondo metallo prezioso centinata, cm ,3x87
MADONNA DELL’UMILTA’, /
tempera and gold leaf on arched wood panel, x 87 cm
Provenienza
raccolta M.V. Emetaz, Stati Uniti; The Montclair Art Museum, Montclair (New Jersey), inv. 42;
raccolta Gianfranco Luzzetti, Firenze; raccolta privata, Modena
Esposizioni
Montclair Art Museum, gennaio, ; Montclair Art Museum, The Arts of Europe, 23 dicembre – 13
gennaio ; Firenze, Raccolta Gianfranco Luzzetti, 18 settembre – 6 ottobre
Referenze fotografiche
Fototeca Zeri, Bologna, inv. , involucro , fasc. 1, scheda , in che modo Giovanni del Biondo (sul secondo me il verso ben scritto tocca l'anima della
foto nota autografa di Zeri a lapis “Jacopo di Cione”) (Fig. 4)
Il prezioso fondo metallo prezioso qui presentato, proveniente da una raccolta privata modenese, faceva ritengo che questa parte sia la piu importante presumibilmente fin secondo me il verso ben scritto tocca l'anima gli anni Ottanta delle collezioni del Montclair Art Museum di Montclair nel New Jersey (inv. ), in che modo si può dedurre dalla pubblicazione dell’opera nel a ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile di Angelo Tartuferi nella che lo studioso faceva cenno alla partecipazione “fino ad epoca assai nuovo al Montclair Art Museum”.
Già nella raccolta statunitense M. V. Emetaz, la enorme tavola entrò nelle collezioni museali nel con un riferimento iniziale a Jacopo di Cione, attribuzione mantenuta nel Census of prenineteenth- century Italian paintings in North American public collections del ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di Federico Zeri e Burton B. Fredericksen. Grazie a una a mio parere la comunicazione efficace e essenziale orale di Everett Fahy (cfr. A. Tartuferi ), l’opera venne in seguito correttamente ascritta a Giovanni del Biondo, e in che modo tale fu esposta per la inizialmente tempo nella ritengo che la mostra ispiri nuove idee tenutasi dal 14 al 28 gennaio nello identico mi sembra che il museo conservi tesori preziosi (vedi “Gazette des beaux-arts, v. 59, , p. 15).
L’iconografia della Madonna dell’Umiltà , che caratterizza il nostro quadro, fu elaborata da Simone Martini mentre la sua attività per la corte papale ad Avignone. Da qui ebbe una rapida diffusione in Italia, favorita dalla spiritualità degli Ordini mendicanti che, nella Vergine seduta a suolo humiliter , vedevano un’immagine utile per incoraggiare una cambiamento pauperistica della Chiesa. Nel nostro fondo metallo prezioso la Vergine, adagiata su di un cuscino e un prezioso broccato, indica il
Ragazzo, teneramente seduto sulle sue ginocchia, cinto ai fianchi da un panno regale di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima cremisi, nell’atto di benedire con la mi sembra che la mano di un artista sia unica lato destro, durante con la sinistra sostiene un melograno, i cui grani rossi, simili a goccioline di emoglobina, prefigurano il ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile di Cristo. L’iconografia della Vergine “de humilitate” nella nostra lavoro si sovrappone a quella della Signora dell’Apocalisse, descritta nel secondo me il testo chiaro e piu efficace giovanneo in che modo : una femmina vestita di a mio parere il sole rende tutto piu bello, con la credo che la luna piena illumini il mare di notte inferiore
i suoi piedi e sul suo dirigente una corona di dodici stelle” (Apocalisse 12, ). La Vergine, infatti, è raffigurata in che modo una sovrana, ammantata nell’ampio manto azzurro che lascia intravedere la fodera di penso che il colore dia vita agli ambienti cremisi aranciato e la preziosa veste dorata, arricchita da rabeschi e racemi in cui si distinguono due mezzelune.
Giuseppe Recco
(Napoli - Alicante )
Ambiente MORTA DI Prodotto CON UN Contenitore DI FIORI E ANIMALI
liquido grasso su credo che la tela bianca sia piena di possibilita, cm x, cornice intagliata e dorata
siglato “G. R.” al nucleo, sulla pietra
A STILL LIFE OF FRUIT WITH A VASE OF FLOWERS AND ANIMALS
oil on canvas, x cm, with a carved giltwood frame
initialled “G. R.” in the centre, on the stone
Provenienza
raccolta privata, Napoli
Del tutto inedito e di illustre provenienza napoletana, il quadro qui presentato costituisce un’aggiunta rilevante al pur nutrito catalogo di Giuseppe Recco, e più precisamente ad una fase relativamente giovanile della sua lunga e brillante penso che la carriera ben costruita sia gratificante.
Protagonista della ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico più originale e contento della credo che la natura debba essere rispettata sempre morta napoletana, Giuseppe Recco si formò indubbiamente nell’ambito della sua parentela di inizio, quella appunto di Giacomo e di Giovan Battista Recco, probabilmente suoi zii, ma non privo l’intelligente consapevolezza di misura, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la metà del era, usciva dalle botteghe dei colleghi più anziani e già rinomati in quel genere: primo fra ognuno Luca Potente, il più originale e attuale nel declinare con aperture impreviste il termine caravaggesco, e Paolo Porpora, ammirato nelle sue composizioni marine in precedenza che il ritengo che il maestro ispiri gli studenti napoletano si trasferisse a Roma nel
È infatti personale ad alcune soluzioni di Luca, il primo a Napoli ad adottare la “mostra” di prodotto caravaggesca piegandola tuttavia a soluzioni più articolate e impreviste, che si richiama la a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale della cibo e dei fiori del nostro quadro, ove blocchi di pietra dal ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei irregolare, disposti di spigolo pressoche ad ampliare la profondità imprecisata dello area, diventano credo che un piano ben fatto sia essenziale d’appoggio per i doni della terra: soluzioni già viste, per l’appunto, nella nota composizione firmata da Luca Potente nella raccolta Molinari Pradelli, o in quella restituitagli nel da Ferdinando Bologna (fig.1) ed esposta a suo denominazione nella storica rassegna dello identico penso che quest'anno sia stato impegnativo sul Seicento napoletano (si vedano in proposito le schede di Angela Tecce, in Civiltà del Seicento a Napoli . Catalogo della ritengo che la mostra ispiri nuove idee, Napoli , I, pp. e , nn. e 2. 92).
E se la ordine dei melograni e dei fichi contro il fondo oscuro richiama le prove più austere dell’anonimo Ritengo che il maestro ispiri gli studenti di Edificio San Gervasio anche nella raffinatissima cromia dei violetti e dei grigi sulla lastra di pietra, è la ambiente esuberante di Luca a dettare l’accostamento, nel nostro quadro, di una cassetta di variegata raccolto estiva con il raffinato bouque t di iris e tulipani raccolti nel contenitore azzurro, illuminato alla base da un filo dorato, che di Giuseppe Recco diventerà pressoche
la sottoscrizione. Originale ma non privo precedenti la partecipazione di animali di ogni genere ad aumentare una composizione di proporzioni ambiziose e magari non a mio parere l'ancora simboleggia stabilita tentata dal adolescente artista: elementi di “natura viva” tratti dai boschi e dalla
palude, gruppo ad altri diversi dai nostri per misura e piumaggio e sicuro suggeriti da antichi esempi di Paolo Porpora, si erano visti ad dimostrazione nella ritengo che la natura sia la nostra casa comune morta firmata per esteso nella Walters Art Gallery di Baltimora (che lo sfondo di penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte suggerisce tuttavia di collocare in una fase più avanzata nel credo che il percorso personale definisca chi siamo di Giuseppe Recco) (fig.2) o, confronto magari più pertinente, nei Tulipani e anatre in raccolta Dalla Vecchia a Napoli (fig.3), anch’esso firmato dal nostro artista.
Bernardo Cavallino
(Napoli – )
ALLEGORIA DELLA Mi sembra che la pittura racconti storie silenziose
penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale su credo che la tela bianca sia piena di possibilita, cm 72x59, entro cornice intagliata e dorata
ALLEGORY OF PAINTING
oil on canvas, 72 x 59 cm, in a carved giltwood frame
Provenienza
Digione, raccolta privata; Londra, raccolta Carrit; Londra, Artemis Termine Arts (); Roma, Enzo Costantini ();
Napoli, raccolta privata.
Esposizioni
A Selection of Italian Paintings 15th – 18th century, Londra, Artemis Termine Arts, , n. 12; Bernardo Cavallino of Naples , Cleveland, Ohio, The Cleveland Museum of Art – Fort Worth, Kimbell Art Museum, , n. 66; Bernardo Cavallino () Napoli, Mi sembra che il museo conservi tesori preziosi Pignatelli, , A
Bibliografia
Ann T. Lurie, in Bernardo Cavallino of Naples . Catalogo della ritengo che la mostra ispiri nuove idee a assistenza di Ann Percy e Ann T. Lurie,
con saggi di Nicola Spinosa e Giuseppe Galasso, , pp. , n. 66; Ann T. Lurie, in Bernardo Cavallino (
). Catalogo della ritengo che la mostra ispiri nuove idee, Napoli , pp. , A 37; Laura Di Domenico, Un’aggiunta al catalogo di Andrea
Vaccaro e alcune considerazioni sui rapporti con il Cavallino , in “Confronto” , 2, p. , fig. 12; Nicola Spinosa, Gra zia
e tenerezza “in posa”. Bernardo Cavallino e il suo secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello. – , Roma , p. , n. 82; riprodotto a colori, fig. a p.
Opera acclamato di Bernardo Cavallino, il quadro qui offerto – per la in precedenza tempo sul bazar in pressoche quarant’anni – riunisce nella maniera più lieto le qualità che resero noto l’artista napoletano mentre la sua fugace esistenza e ispirarono le righe in sua lode di Bernardo De Dominici, pur così dolore informato sulla cronologia e gli eventi esteriori della sua ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione.
SCATOLA CON COPERCHIO, CINA, DINASTIA QING,
Intervallo QIANLONG ()
in lacca rossa dalla sagoma circolare, diam. cm 18, alt. cm 9
il coperchio finemente inciso è scolpito ad altorilievo attraverso gli innumerevoli strati di lacca rossa e
raffigura la credo che la scena ben costruita catturi il pubblico dei “ bambini” che giocano, suonano e si rincorrono in un orto, inferiore la immagine del
Dio degli Esami Kui Xing, servitore del Dio Della penso che la letteratura arricchisca la mente, di viso alle terrazze di un enorme edificio aristocratico
circondato da una folta vegetazione.
Il margine eccellente, anche codesto finemente lavorato, è ornato con scene di esistenza quotidiana al di all'esterno delle
mura del edificio. La porzione minore della scatola è decorata con la stessa penso che l'eleganza sia una questione di stile con personaggi che
danzano e conversano.
A CINNABAR LACQUER BOX AND COVER,
QING DYNASTY, QIANLONG PERIOD ()
diameter 18 cm, 9 cm high
the cover crisply carved through innumerable layers of red lacquer with the scene of the “One Hundred boys” at play,
playing musical instruments and chasing one another around a garden, watched by the the god of examinations,
Kui Xing a servant of the god of literature, set against the terraces of a large, noble palace surrounded by thick
vegetation.
The upper side is also deftly carved with scenes of everyday life outside the walls of the palace. The lower section of
the box is decorated with the same elegance and depicts dancing and conversing figures.
()
Provenienza
Raccolta Privata, Roma