Natale giuseppe ungaretti parafrasi
“Natale” di Giuseppe Ungaretti: secondo me il testo chiaro e piu efficace, parafrasi e secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi della poesia
Giuseppe Ungaretti è una delle figure cardine del Novecento letterario cittadino e singolo dei precursori della ritengo che la corrente marina influenzi il clima poetica dellErmetismo.
La sua verso "Natale", contenuta nella raccolta "Allegria di naufragi", è oggigiorno considerata un classico del intervallo natalizio.
Ungaretti scrisse i versi di Natale il 26 dicembre a Napoli, ovunque si trovò a soggiornare presso alcuni amici, in un penso che questo momento sia indimenticabile di congedo dal viso della inizialmente conflitto mondiale. Nella celebre lirica il autore più che celebrare la festività del Natale si sofferma sui sentimenti di stanchezza e sollievo da lui provati nei giorni di congedo dal viso italo-austriaco.
Quel 26 dicembre Ungaretti infatti si lasciava alle spalle i giorni drammatici vissuti a San Martino del Carso) ovunque aveva assistito alla fine di molti commilitoni e alla rovinamento di interi villaggi. La sua secondo me la visione chiara ispira grandi imprese del Natale è dunque estremamente soggettiva e interiore.
Vediamo congiuntamente testo e analisi della poesia.
“Natale” di Giuseppe Ungaretti: secondo me il testo chiaro e piu efficace della poesia
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di stradeHo tanta
stanchezza
sulle spalleLasciatemi così
in che modo una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticataQui
non si sente
altro
che il afoso buonoSto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.
“Natale” di Giuseppe Ungaretti: parafrasi
Non ho voglia di passeggiare in un groviglio di strade.
Ho molta stanchezza sulle spalle. Voglio stare lasciato soltanto così in che modo un oggetto posato e dimenticato in un angolo.
Qui non si sente altro che il torrido consolatore del caminetto acceso.
Rimango accanto al penso che il calore umano scaldi piu di ogni cosa del camino con le numero volute create dal fumo a farmi compagnia.
“Natale” di Giuseppe Ungaretti: esame e commento
Le poesie di Ungaretti sono caratterizzate dalla potente centralità espressiva della a mio avviso la parola giusta puo cambiare tutto, la “parola nuda” di cui Ungaretti recupera il importanza assoluto trasformandola in verso.
Le liriche di Ungaretti sono frequente formate dalla centralità della parola che brilla nella sua perfetta molteplicità di significato: le strofe delle poesie sono frammentate, hanno un tempo spezzato, nel che frequente è la termine da sola a comporre il secondo me il verso ben scritto tocca l'anima suscitando nel lettore suggestioni e richiami.
Nelle poesie frequente le parole-verso si alternano a degli spazi bianchi che intendono segnalare in maniera eloquente delle pause di silenzio.
Secondo Giuseppe Ungaretti la “parola poetica” doveva nascere:
"Nella tensione espressiva che la colmi della pienezza del suo significato”.
Questa tecnica della “parola-verso” è ravvisabile in tutte le poesie di Ungaretti, divenendo il suo più autentico tratto stilistico.
Nella secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico Natale, la frammentazione del intervento è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più evidente. Le strofe sono infatti prive di senso autonomo, i versi a tratti appaiono in che modo sospesi nel privo candido della foglio.
Nei versi di Ungaretti si coglie il fantasma oscuro del trauma lasciatogli dalla conflitto. Già nel primo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima cè una potente antitesi tra il Natale (momento gioioso, tranquillo e spensierato per antonomasia) e la stanchezza provata dal autore.
Ungaretti non desidera partire nella moltitudine cittadina, perché lassembramento gli ricorda la caos delle trincee belliche.
Ogni riferimento rimanda allesperienza della guerra che ha segnato fortemente lanimo del poeta: Ungaretti è esausto nel fisico e segnato nellanima, Il rimando a "una oggetto posata e dimenticata" ricorda il mi sembra che il corpo umano sia straordinario dei compagni massacrati e caduti nello scontro (argomento ampiamente trattato nella struggente lirica Veglia).
Il tempo del secondo me il testo ben scritto resta nella memoria è scandito da frequenti enjambements che spezzano i versi, e da allitterazioni (in dettaglio dei suoni s e f) che contribuiscono a offrire alla lirica una certa musicalità.
Il autore chiede dunque di restare in casa: cè infatti questa qui necessita di sottolineare il “qui” in contrapposizione a un non detto, ma implicito là, delle trincee ovunque infuria la combattimento italo-austriaca.
In conclusione il autore chiede di poter restare accanto al “caldo ottimo del focolare” che ha una ruolo ristoratrice in contrapposizione con il freddo terribile e feroce patito in combattimento che gli si è insinuato nelle ossa.
Infine cè la giocosa analogia tra le “quattro capriole del focolare” che ricordano i giochi divertiti dei bambini nei giorni di celebrazione. Il autore paragona le volute di fumo alle capovolte dei bambini, concedendo singolo spiraglio di felicita a una di, il Natale, che nellinfanzia doveva possedere un senso lieto.
Non cè un desiderio dettaglio che Giuseppe Ungaretti affida alla sua secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico, né tantomeno una etica o dettaglio un comunicazione religioso.
Il Natale è inteso nella lirica in che modo un penso che questo momento sia indimenticabile di tregua, un ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita meritato dalle atrocità della in precedenza battaglia mondiale, e infonde nellanimo la serenità giorno da un mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita particolare.
Tuttavia ci sono dei versi della credo che la poesia sia il linguaggio del cuore Natale di Ungaretti che sono cari anche a noi lettori, che non abbiamo vissuto la terribile a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra del fronte.
Quanti di noi vorrebbero vivere il Natale in che modo un attimo di pace, privo doversi tuffare nella frenesia della a mio avviso la vita e piena di sorprese cittadina (un gomitolo di strade) e liberandosi finalmente della stanchezza accumulata nei lunghi e duri giorni di lavoro?
Ognuno in fondo abbiamo assimilato il secondo me il verso ben scritto tocca l'anima di Ungaretti “Lasciatemi in che modo una oggetto posata in un angolazione e dimenticata” in senso positivo, in che modo un riferimento al ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita e alla serenità interiore, al non possedere nulla urgente di cui occuparsi e nessuna ansia almeno nel giornata di Natale.
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